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Aperture a Natale, sindacati contro le liberalizzazioni

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Il dibattito a Modena, l'appello di CGIL: 'La deregulation introdotta dal Salva Italia ha portato ad eccessi che incidono sulle tutele dei lavoratori'


Aperture a Natale, sindacati contro le liberalizzazioni
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'Anche quest'anno nella nostra regione diverse strutture commerciali saranno aperte nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno, grazie alla totale libertà riconosciuta alle imprese in merito agli orari di apertura. Si tratta di una normativa che la maggior parte delle forze politiche dice di voler rivedere, per gli eccessi ai quali ha portato.

Federconsumatori ritiene necessario rivedere in profondità quanto introdotto dal governo Monti, non soltanto sul fronte degli orari di apertura. Da tempo riteniamo sia necessario restituire agli Enti locali, al dialogo tra le parti, le valutazioni in merito ai bisogni commerciali del territorio, anche sul fronte della crescita di nuove strutture commerciali di grandi dimensioni'.

Lo afferma in una nota l'associazione della CGIL in merito all'eliminazione dei limiti alle aperture festive degli esercizi commerciali introdotti con il decreto sulle liberalizzazione 'Salva Italia' del governo Monti.

A otto anni dall'entrata in vigore, il dibattito è aperto, soprattutto rispetto al bilancio di cosa fino ad oggi la deregulation del mercato ha mostrato. ll confronto è acceso, come mostrato da un recente convegno alla presenza di Rete Imprese Italia organizzato dalla CGIL. Il dibattito vede punti di accordo così come differenti visioni tra il mondo del sindacato e delle rappresentanze di impresa.

Il punto di accordo è legato alla consapevolezza che la deregulation ha portato ad una frammentazione oltre ad una estrema flessibilità sul fronte del lavoro e dei contratti, riflettendosi direttamente sulla qualità del lavoro e sulla tutele dei lavoratori. In tutte le categorie del commercio e dimensioni, anche e, anzi soprattutto, nelle catene della grande distribuzione.

La differente visione su come uscire dal problema vede da un lato le rappresentanze sindacali, propense ad affrontare il tema delle tutele all'interno della normativa vigente nazionale, che ha liberalizzato i giorni e, in diverse categorie, anche gli orari di apertura; e appunto di un sistema, quello delle liberalizzazioni, che ha portato ad un aumento della forza lavoro e a portare la domenica ad essere il secondo giorno della settimana dedicato agli acquisti; dall'altro le rappresentanze sindacali convinte che solo una marcia indietro sulle liberalizzazioni, e quindi il ritorno ad un sistema di regolamentazione delle aperture festive e domenicali, possibilmente concordato anche a livello locale, possa riportare a condizioni di maggiore tutela. Un sistema regolato, e concordato tra mondo del commercio, sindacati e comuni, come lo era a Modena ne tempi antecedenti alla liberalizzazione. 

'L'apertura di supermercati ed ipermercati nelle tre giornate festive, per le quali la precedente normativa vietava giustamente l'apertura, dimostra che è necessario muoversi per la ricostruzione di un equilibrio tra le esigenze dei consumatori e dei lavoratori, tra quelle delle imprese grandi e quelle piccole, tra il commercio di grandi dimensioni delle periferie e quello di medie e piccole dimensioni nei quartieri e nei centri storici, oggi in sofferenza' - afferma Federconsumatori - CGIL.

'Equilibrio dovrebbe essere la parola d'ordine di chi si appresta – speriamo – a ricostruire norme che garantiscano il rispetto delle nostre festività, religiose e civili, tentando di opporsi alla perdita di memoria, ad un vuoto culturale che dovrebbe preoccupare tutti coloro che hanno caro il senso e la storia delle nostre comunità'

Gi.Ga.

 

 


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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