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Cottarelli: 'Rischio di recessione concreto, scenario preoccupante'

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Intervista a Carlo Cottarelli ospite del convegno organizzato da Modena Ora e Via Italia: 'Reddito di cittadinanza e quota 100 non aiutano'


Cottarelli: 'Rischio di recessione concreto, scenario preoccupante'
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'Il rischio di recessione è concreto e le attuali misure come il reddito di cittadinanza e quota cento orientate alla spesa e non agli investimenti non aiutano'. 

Lo ha detto l’economista Carlo Cottarelli oggi in città insieme ad altri quattro economisti di richiamo nazionale, nell’appuntamento organizzato da Via Italia e Modena Oraall’auditorium Marco Biagi, intitolato 'Prospettive di crescita per lavoro ed imprese'. Lo incontriamo prima che tutto, in sala, abbia inizio. I partecipanti registrati iniziano ad affluire. Sul palco si alterneranno anche gli economisti Brusco, Cacciavillani e Forchielli. Nomi grossi. E lui, Cottarelli, è consapevole di essere un nome e si presta volentieri alle domande.

Non è passato tanto tempo dall'ultima volta a Modena, ma le cose sono cambiate. In meglio o peggio? 

'Beh, la situazione è in peggioramento. Non avevamo crescita zero o addirittura negativa. Ma credo che il dato più preoccupante sia quello della produzione industriale che indica che le cose stanno peggiorando.

Un rischio di recessione c'è e questo deriva anche dall'Europa che sta rallentando. Noi poi, come Italia, ci abbiamo messo del nostro con l'incertezza sulla legge di bilancio, l'aumento dello spread che adesso è sceso dopo i recenti picchi, ma non abbastanza e non è ancora tornato a livello di inizio maggio. Speriamo che lo spettro della recessione non si materizzi'

 
Di Maio aveva prospettato un nuovo boom economico. Come commenta questa affermazione alla luce di quanto sta accadendo?

Cottarelli sorride: 'Si sarà riferito al lungo periodo'. 

Oggi che cosa la preoccupa?

'Che si crei una situazione difficile da gestire come quella del 2011. Quando peggiorano i conti pubblici, aumenta il rapporto tra debito pubblico e PIL, lo spread incomincia a crescere ci si trova in una situazione in cui non si sa più cosa fare. Devo aumentare le tasse o tagliare la spesa provocando un peggioramento nell'immediato'

Lei, da Modena, alcuni mesi fa, prima della formazione dell'attuale governo, aveva affermato che le riforme avrebbero dovuto comunque garantire la riduzione del debito pubblico. Ieri i dati hanno confermato che non è così ed il dato, anzi, è volato a livelli mai registrati prima. Misure come il 'reddito di cittadinanza' e 'quota cento' come si inseriscono in questa situazione?

'Visto che sono misure che finanziano la spesa e non gli investimenti certamente non aiutano a frenare la crescita del debito pubblico. Ma credo che per il 2019, per l'introduzione in questo anno ed in questa manovra di alcune misure specifiche, la situazione rimarrà ancora sotto controllo. Il grosso problema potrebbe essere nel 2020 quando potrà aumentare l'IVA a livelli incredibili , arrivando fino al 26,6% e con un deficit oltre il 3%, e che potrebbe registrare livelli ancora più alti in una fase di recessione'

E la situazione, agli occhi di Cottarelli, non è rosea nemmeno nel settore di punta, anzi vitale, della nostra economia, ovvero quello dell'export: 'E' chiaro che le esportazioni rimangono fondamentali per l'economia italiana. E anche se adesso, nel breve ultimo periodo, le esportazioni sembrano andar bene, se consideriamo il tutto un arco temporale più lungo non siamo andati bene. Abbiamo perso competitività'

Cosa bisognerebbe fare per recuperarla?

'Bisognerebbe modificare la riforma per ridurre i costi di produzione dell'impresa italiana; una riforma della burocrazia perché le imprese italiane hanno costi della burocrazia molto più alti dei colleghi europei. Anche nel campo della giustizia civile. Se in Italia ci vogliono sette anni per portare a termine una causa, in Germania ne sono necessari solo due. Dobbiamo ragionare solo su riforme che ridiano slancio all'economia'

La preoccupa la situazione delle banche e dei crediti deteriorati?

'La situazione così come viene rappresentata ora è esagerata. Tra l'altro, in termini di sofferenze bancarie, il nostro Paese non starebbe male rispetto ai partner europei. Il problema non è la situazione attuale, perché in una condizione di crescita normale il problema non c'è. Il problema sarebbe nel caso si entrasse in una fase di recessione e i problemi sarebbero amplificati'

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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