“Se con la manovra approvata la settimana scorsa abbiamo evitato l’aumento dell’Iva – dichiara il Segretario Renato Mason – entro lafine di quest’anno il Governo dovrà trovare altri 20 miliardi di euro per scongiurare che dal 1° gennaio 2021 si registri un ritocco all’insù siadell’Iva che delle accise sui carburanti. In altre parole, anche laprossima finanziaria è in buona parte già vincolata da questo impegno così importante e, pertanto, sarà molto difficile recuperare altre risorse per ridurre in misura altrettanto significativa le tasse sufamiglie e imprese”.
All’orizzonte, quindi, pare estremamente difficile ipotizzare una riforma che tagli pesantemente il carico fiscale, in particolar modo alle imprese. Un’operazione che sarebbe gradita ai più, soprattutto a quegli imprenditori che esportano i propri manufatti in giro per il mondo e ogni giorno sono chiamati a misurarsi con concorrenti stranieri che possono beneficiare di livelli di tassazione e di oppressione burocratica sensibilmente inferiori ai nostri.
Tornando alla comparazione iniziale, quali sono le ragioni per cui le controllate italiane delle principali multinazionali del web possono beneficiare di un tax rate del 33,1 per cento? Per il semplice motivo che la metà dell’utile ante imposte è tassato in Paesi a fiscalità agevolata che procura un risparmio fiscale che, nel periodo 2014- 2018, ha sfiorato complessivamente i 50 miliardi di euro.
Tuttavia, non sono solo i giganti stranieri del web a sfruttare la fiscalità di vantaggio concessa da molti Paesi. Anche i grandi player italiani, da anni hanno trasferito la sede legale principale, o di unaconsociata, all’estero. Stiamo parlando, ad esempio, di FCA, Eni, Enel, Ferrero, Telecom, Saipem, Luxottica Group, Illy, etc.
Molte holding di casa nostra hanno deciso di spostarsi nei Paesi Bassi, ad esempio, perché in questo paese è possibile beneficiare sia di una legislazione societaria molto favorevole - che permette agli azionisti storici di avere il doppio dei voti in assemblea, modalità che consente di difendersi meglio da eventuali scalate provenienti da investitori stranieri - sia dal trattamento tributario molto generoso che il governo olandese riserva a ogni big company disposta ad aprire la sede fiscale ad Amsterdam.