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'Al momento il gruppo è 'archiviato'. Basta un clic per riattivarlo, ma deciderà il nuovo trio una volta entrato in carica'. Così in un commento pubblico il senatore M5S Gabriele Lanzi commenta la notizia pubblicata da La Pressa della chiusura della storica chat segreta del M5S di Modena, attiva da anni, denominata CAMPO BASE.
Il 'trio' a cui fa riferimento il senatore è il cosiddetto 'TRIO ORGANIZER', tre volontari eletti a rotazione che fungono da moderatori dei meetup 5 Stelle e che guidano la direzione provinciale. Il loro ruolo in campagna elettorale sarà decisivo e anche di questo si parlerà alla riunione provinciale interna grillina prevista domani sera al Direzionale 70.
Una campagna elettorale a Modena implosa dopo la scelta di PierGiorgio Rebecchi di ritirarsi lasciando spazio a Andrea Giordani con nessuno dei 5 consiglieri uscenti che si ripresenta e che sarà specchio della frattura dilaniante interna il Movimento.
Una frattura che viene da lontano: basti pensare che anche per le comunicazioni di coordinamento sono attivi da sempre due gruppi whatsapp separati, il cosiddetto Modena Rally e quello guidato dal sottosegretario ai Trasporti Michele Dell'Orco.
Lo scarico intasato
Eppure ancor oggi invece di sanare le proprie ferite interne, il M5S attacca il nemico presunto, come sempre accade. 'Un caro saluto a tutte e a tutti meno a quel coglione o cogliona che disattende le regole della riservatezza e passa ai media comunicazioni riservate - scrive Lanzi su Facebook -. Auguro a costui o costei impellenti necessità fisiologiche, senza la possibilità di potere avvalersi di servizi igienici degni di questo nome, ma solo un bagno alla turca in condizioni pietose e con lo scarico intasato'.
Il quadro nazionale
Ma le tristi vicende modenesi del M5S si riflettono su un desolante quadro nazionale, il via libera (cammuffatto malamente) alla Tav di ieri (con Lanzi stesso che ancora smentiva poche ore prima dell'annuncio), è l'ultima tappa di una dissolvenza del Movimento e dei suoi valori. Una dissolvenza passata dal calpestare promesse, ideali e annunci su cui il Movimento stesso si fondava. Dal divieto del doppio mandato che sta per essere eliminato da Di Maio alla trasparenza del tutto in streaming, dal no a vaccini, Euro e grandi opere al divieto di alleanze con altri partiti, fino alla comica delle restituzioni rendicontate, dove ognuno restituisce quello che gli pare, senza parlare di chi con una mano restituiva e con l'altra si riprendeva.
E' la fine di una idea durata una dozzina d'anni, da quel primo vaffa day nel quale molti avevano creduto. E adesso nemmeno l'insulto resta.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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