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Elezioni a Modena, cosa dovrebbero fare le 'piccole tribà

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Può anche essere problematico ridurre il proprio consenso elettorale alla logica di sostenere il meno peggio


Elezioni a Modena, cosa dovrebbero fare le 'piccole tribà
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Forse perché arrivato in un momento in cui anch'io sto riflettendo su questi argomenti con particolare interesse, l'ultimo editoriale di Fondriest mi ha dato parecchio da pensare. Tanto da avere avvertito l'esigenza di attendere qualche giorno prima di commentarlo e di esprimere la mia opinione in proposito.

Come Franco, sono anch'io più che convinto che, a causa della legge elettorale per le amministrative e della (famigerata) legge Bassanini, il ruolo che le opposizioni possono esercitare in seno agli organi amministrativi locali é praticamente nullo. E che, pertanto, se si vuole 'contare' ed incidere é necessario vincere le elezioni.... e non soltanto partecipare.

Di questo (anche) mio convincimento, oltre che qualche mio precedente scritto ne può essere testimonianza soprattutto l'impegno che ho profuso, già da tempo e rafforzato negli ultimi mesi, nel tentativo di facilitare sul piano relazionale (e politico) quegli attori presenti sulla scena politica modenese che avrebbero potuto instaurare delle convergenze programmatiche significative e che, nel contempo, avrebbero potuto far convergere su un soggetto unico 'unificato' il loro elettorato potenziale, in una misura tale da poter essere una delle due forze per raggiungere' quel ballottaggio che ormai tutti danno per certo.

In particolare durante gli scorsi mesi di novembre e dicembre si sono realizzati diversi incontri fra autorevoli esponenti del Mov. 5stelle, di Modena Volta Pagina e dell'ipotetico 'potenziale' gruppo legato alla persona di Mauro Tesauro. Esponenti che avevano incarichi di rappresentanza dalle loro rispettive basi militanti, sia ben chiaro.

Senza star qui a dissertare troppo a lungo (perché questo non é l'oggetto di queste riflessioni odierne) ciò che si può dire é che, questi incontri, pur avendo riscontrato una significativa convergenza programmatica (e strategica) che, del resto, andava a confermare la condivisione contenutistica che già si era potuta osservare e sperimentare nelle tante discussioni consiliari, non hanno potuto però concretizzarsi in uno specifico e definito progetto a causa di una sua mancata approvazione da parte dei vertici politici nazionali del Mov. 5stelle, che hanno manifestato un diniego, così come anche la stampa locale ci ha informato.

Ho ritenuto necessaria questa lunga premessa per cercare di favorire la contestualizzazione delle mie prossime considerazioni, che, da qui in poi, decisamente pongono dubbi su quelle di Fondriest.

Inizio da alcuni dettagli, ininfluenti (come l'aver attribuito 'la fondazione' della lista Per me Modena alla sig.ra Querzè, mentre è stata di altre persone, e della quale ella é stata 'solo' la candidata sindaco) ed anche meno ininfluenti (come l'aver ritenuto 'un misero' risultato quei settemila voti ottenuti da una lista nata in pochi mesi, priva di mezzi economici etc. ... che, comunque, è stata quella che ha creato le condizioni per far vivere un ballottaggio al partito che deteneva la maggioranza assoluta dai tempi della Liberazione ... e che (mi scusi Fondriest) osservatori un pò più attenti hanno salutato con interesse e stupore ndr. si vedano le cronache dell'epoca).

Più importante, però, è cercare di comprendere quella che potrebbe essere la conclusione delle riflessioni che attengono alla sua critica che 'nessuno ha imparato la lezione'.

Ora, atteso che, oltre al Pd, tranne la Lega nessun altro soggetto é oggi accreditato per essere una delle due forze politiche maggioritarie a Modena ed atteso che, visto che altre liste di destra o centro-destra hanno già aderito a quest'ultima, ciò che si può pensare é che tale critica non possa che essere rivolta al campo della sinistra e dei movimenti civici.. che però un'ipotesi unitaria l'hanno cercata pur senza realizzarla, come dianzi sommariamente evidenziato.

Considerazioni di quest'ultimo tipo, di conseguenza, se si dovesse prendere per buona l'indicazione della necessità di convergere, non potrebbero che determinare la scelta di 'allearsi' con il Pd o con la Lega, anche da parte di chi non li dovesse ritenere una prima scelta, potendo ipotizzare che il Mov. 5stelle, da solo, non potrebbe superare elettoralmente né l'uno né l'altra.

Una concentrazione di consensi in pieno stile di duopolio, insomma.

E qui, allora, mi chiedo (e spero in una risposta) come una scelta di quel tipo potrebbe soddisfare, ad esempio, e ciò vale anche al contrario, chi non ha apprezzato le politiche di Muzzarelli e desidererebbe un netto cambiamento, ma, al contempo, non apprezza neppure quelle della Lega e non vorrebbe affidarsi ad una forza politica al cui imprinting stesso è contrario. Difficile crederlo possibile.

Secondo il pensiero del 'nostro', inoltre, non si dovrebbe neppure cercare la via d'uscita dell'astensione, come ci ha ricordato ancora recentemente. Certo non é facile uscire da un corto circuito di questo tipo. Tuttavia può anche essere problematico ridurre il proprio consenso elettorale alla logica di sostenere il meno peggio.

Confesso che ho molti dubbi circa quali potranno essere le riflessioni ulteriori che mi porteranno ad esprimere il mio voto.

Al momento, sapendo dell'esistenza di un impegno di definizione programmatica che ruota attorno a dei contenuti che m'interessano, da parte di Modena Volta Pagina (nella foto una assemblea), vedrò di tenere le mie antenne alzate sui suoi sviluppi, consapevole che, anche se non potrà essere determinante per le future scelte che riguarderanno la nostra Comunità, quell'elaborazione potrà, almeno, continuare ad essere una voce diversa nel panorama del confronto politico cittadino.

Giovanni Finali

Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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