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Il Pd e le leggi della nautica (e della fisica)

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Sono certo che un Pd che volesse recuperare dovrebbe cercare nuove energie, recuperabili in chi è portatore di idee innovative


Il Pd e le leggi della nautica (e della fisica)
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Come sempre, il mio sguardo sul dibattito politico é 'modenese' e solo raramente si spinge oltre i confini del territorio del quale conosco abbastanza bene la Comunità. Però, qualche chiacchierata telefonica e qualche scambio epistolare, adesso che la rete ne facilita l'uso, me lo consento anch'io, sia con parenti che con amici che vivono in altre parti d'Italia, ammesso che anche a loro piaccia dissertare con libertà di politica. Quest'ultimi contatti mi permettono di conoscere anche un pò dei temi del dibattito politico e dei suoi sviluppi operativi che avvengono altrove e lo fanno certamente meglio di quanto mi consente la lettura dei quotidiani nazionali che ho possibilità di consultare sul web, dalla mia comoda poltrona.

Spesso, di conseguenza, posso 'rapportare' ciò che osservo e vivo nella mia Città con quanto mi viene riferito dalle persone con le quali ne parlo, che avviene in altre zone, in particolare da quei contatti coi quali sono certo di potermi relazionare con una fiducia e stima più che provata.

Nonostante con diversi di loro non abbia una piena coincidenza di idee e di indirizzi politici.

L'argomento principe di molti dei nostri 'ragionamenti' di quest'ultimo periodo riguarda la prossima 'tenuta del PD' sulla scena nazionale e locale. Ovviamente, le opinioni non sono sempre concordi, specie se ciascuno di noi mette in campo, oltre ad un'oggettiva e razionale considerazione del reale, la propria aspettativa o la propria speranza ... legittimamente, credo, anche se è plausibile che ciò  comporti una deformazione valutativa, come capita quando si mettono sul naso gli  occhiali preferiti, che però sono sbagliati per gradazione e misura e fanno vedere le cose sfocate.

C'è comunque, al di là di tutto, una riflessione che accomuna tutti i nostri pareri che, peraltro trova riscontro anche nelle cronache dei media, nonché nelle opinioni di importanti politologi, tutti  concordi su questo: cioè che il PD, che pur solo poco tempo addietro, alle elezioni europee, per esempio, aveva ottenuto un più che rilevante consenso, si trovi adesso in una situazione molto critica e dimostri di avere il fiato corto.

Possono essere diverse, fra noi, le opinioni sulle cause di questa impasse, sulle ragioni che l'hanno creata, ma resta concorde la constatazione che tale situazione sia vera.

Venendo alla nostra Modena, pare che questo fenomeno vi trovi piena conferma ed applicazione: diminuiti gli iscritti, il numero di Circoli, nonché i voti espressi alle varie e successive competizioni elettorali. Di pari passo, credo proprio che non sia possibile non cogliere, fra le persone, ed in particolare 'anche' fra quegli iscritti che hanno guardato a quel partito addirittura con un atteggiamento fideistico, un certo clima di scontento nei suoi confronti, nonché una forte delusione, provata verso 'chi' ha preso il testimone di un passato forte radicamento popolare.

L'evidente reazione a questo stato di cose, in luogo dall'essere stato l'avvio di una seria ed onesta analisi della cause di questa situazione, che, del resto, non negata più da alcuno, é stata, invece, quella di una chiamata alle armi dei fedelissimi rimasti, una chiusura a riccio che si afferma con l'occupazione di tutti i luoghi utili per la difesa delle posizioni. Siano presidenze, presenze nei CDA vari, posizioni di 'controllo' negli enti economici, nelle organizzazioni di categoria e chi più ne ha più ne metta. Tutto é stato 'preso'. 

Certo, quest'ultima é una strategia. Per conto mio.. però, sarà perdente.

Di ciò sono convinto per due diversi, ma concomitanti ordini di problemi.

Il primo. Utilizzando le mia amate metafore, con l'ausilio delle leggi della velistica e della fisica, facciamo finta che il PD sia una barca: é facilmente comprensibile che, quando madre natura fa calare il vento, non c'entra se in poppa o altro, se si vuole che la barca cerchi di mantenere la velocità e non rallenti, occorre cercare di recuperare ogni refolo di vento, serve cercare l'angolatura più redditizia e, soprattutto, dispiegare più vela possibile.

Tutto il contrario, insomma, che mantenere chiuse le vele e tenere invariata la rotta. Fuor di metafora, sono certo che un PD che avesse voluto recuperare, avrebbe dovuto fare il contrario di ció che ho sintetizzato sopra: dovrebbe aver cercato nuove energie, recuperabili in chi é portatore di idee innovative; avrebbe dovuto aprirsi ad un dialogo dove potesse risultare 'vincente' chi, nell'ambito di valori condivisi, ha le idee migliori e non chi le impone con la prepotenza, vuoi del ruolo, vuoi del carattere personale. (ogni eventuale riferimento al sindaco non é casuale)

Il secondo. Quando la barca entra in porto per attraccare, se lo skipper vuol fare il fenomeno ed evitare di usare il motore ausiliario, deve necessariamente utilizzare l'abbrivio, che altro non é che la forza del moto che il mezzo possiede quando vengono a mancare spinte diverse (per dirla da tecnico, è il moto inerziale di una imbarcazione). Ora, l'abilità di quello skipper sta nel modificare il meno possibile la rotta, perché ogni variazione comporta una diminuzione dell'abbrivio. Poi deve cercare di prevedere ed affrontare al meglio le ondicelle che ci sono, pur stando in porto. Ancor fuori di metafora, ammesso che possa essere corrispondente al vero la circostanza che il consenso modenese al Pd sia tuttora costituito in larga parte da uno zoccolo duro, formato prevalentemente da un voto 'maturo' (di tanti anziani che hanno vissuto 'le glorie' delle precedenti e vecchie amministrazioni) e da quanti conservano in cuor loro la speranza che sia possibile rivivere i fasti del passato ... beh.. questo é l'abbrivio.

Di quanta forza disporrà?  Gli anziani, non me ne vogliano, sono un anziano anch'io, vengono meno o non votano più.

Le onde sono l'indubbia attrattività dei 5stelle, che interpretano al meglio delle loro (oggettivamente ancora scarse) capacità uno scontento che non ha evitato di essere considerato da un vasto elettorato Pd. Gli scarti di direzione sono le forzature amministrative, i mancati sforzi di coinvolgimento, non tanto della cittadinanza allargata, bensì financo degli stessi attivisti di quel partito che, andare a guardare per crederci, stanno iniziando a manifestare il loro scontento sui social, non più controllabili.

Altre ondicelle, che si stanno dimensionando con una crescita a livelli esponenziale, sono i Comitati. Credo proprio che sarebbe stato il caso di 'interpretarli' come aria nuova, come venticelli provvidenziali. Invece sappiamo com'é andata. Un netto atteggiamento di chiusura e delegittimazione, non diverso dai passati comportamenti tenuti  nei confronti di chiunque abbia provato a dire la sua, magari anche sbagliando, ma con onestà intellettuale ed abbondante senso civico. 'Soloni' questo è fra gli ultimi epiteti loro riservati.

Insomma, in buona sostanza, l'abbrivio non è più tanto forte, le vele sono tenute ben serrate, le ondicelle stanno diventando cavalloni, le virate di rotta non mancano, anzi. L'attracco non é vicinissimo.

In questo caso non c'è neppure il motore ausiliario, colpevolmente trascurato e non più funzionante.

Giovanni Finali


Giovanni Finali
Giovanni Finali

Educatore e Formatore, poi Coordinatore degli Educatori professionali del Comune di Modena, ha terminato la carriera presso la stessa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo c..   Continua >>


 


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