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'Non accettando critiche la Lega premia solo i cortigiani. Come il Pd'

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'Il discredito di cui soffrono i partiti e la politica non viene da chi critica, ma da chi non vede, o finge di non vedere gli errori'


'Non accettando critiche la Lega premia solo i cortigiani. Come il Pd'
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Noi modenesi di rubare non abbiamo ancora smesso, e con un calo poetico corrispondente a un calanco, siamo passati dal furto ai bolognesi della Secchia Rapita, oggi custodita nel Palazzo Comunale e in copia dentro la torre Ghirlandina, al “Bomba”. Ai fiorentini abbiamo rubato le sparate alla Matteo Renzi detto appunto “Il Bomba”. Il primato di contaballe lo aveva lui. Ora non più. Detentore del titolo è un modenese non autoctono come il nostro lambrusco, ma un trapiantato dalle zone della Freisa e del Barolo.

La faccenda ha preso una brutta piega. Son tutt’altro che arie e canzonette. Ci son certe regole a dir poco, strane, che son proprie di chi della politica dice d’intendersi. Se le cose, come pare, non cambiano, la Lega che pure ho votato, avrà sicuramente difficoltà .

Sono intervenuto alcune volte precisando incaute e non veritiere (vedi il Coro stabile, o la mostra Mutina Splendidissima) errate prese di posizione leghiste, manifestando, al fine di non intervenire pubblicamente, disponibilità a parlarne con Luca Bagnoli (nella foto con Prampolini). Non condivido il programma culturale finora reso noto della Lega, e certe amicali scelte di candidatura. Per scelta, non sono un militante del Carroccio, ma un elettore, sì. Ciò che avviene nei partiti, tutti, dove sempre interessare i cittadini. In precedenti occasioni ho scritto che un accordo M5S – Lega, avrebbe mandato a casa Muzzarelli al primo turno, ma ormai le scelte sono fatte.

La Lega dopo aver sottoscritto un accordo con tutto il centrodestra, in virtù di una sua strategia, ha pensato di romperlo cacciando il movimento Idea (consenso elettorale ultimo 4%) che fa capo al Sen. Carlo Giovanardi.

Può darsi che i giovanardiani siano stati considerati un problema per ragioni che non so, ma che non possono essere quelle piuttosto infantili dichiarate. In ogni caso rompere gli accordi, mangiarsi la parola (se si fa una volta si lascia il sospetto che si possa fare sempre) si diventa inaffidabili. Il Carroccio presenterà il suo candidato sindaco unitamente al programma il 9 febbraio 2019. Un programma reso noto da qualche tempo, per quanto riguarda i problemi della cultura, dal candidato, Massimo Carpegna: insegnante di Canto Corale che si è occupato anche di filmica industriale.

E’ editor di colonne sonore, e ha collaborato (così è scritto nei suoi titoli artistici) al Salotto Aggazzotti (un’associazione, benedetta con contributi e incarichi dal sindaco Muzzarelli, che assieme a Modenamoremio è stato protagonista di scandalose iniziative culturali ben finanziate dal Comune). Un Salotto che è punto di riferimento del sindaco Muzzarelli per i problemi della cultura nel centro storico. Massimo Carpegna, salito con salto circense da due mesi sul carro di quello che ritiene, essere il vincitore con il 51%, si è iscritto alla Lega non da militante, ma da candidato al Consiglio comunale. Ha dichiarato di essere amico di Stefano Soranna, e va bene, ma da trent’anni a questa parte Modena non ricorda un solo suo intervento su questioni politiche o sociali.

Nel programma del Carroccio c’è la costituzione di un’orchestra da camera di 45 elementi della quale ho già parlato su La Pressa la scorsa settimana, e c’è, ma guarda il caso … un’iniziativa che ha a che fare con gli interessi culturali e professionali di Carpegna nel settore delle colonne sonore. 'La Lega ha anche proposto un Festival estivo dedicato alla colonna sonora cinematografica, considerato che in Italia non esiste un evento simile”. Parole testuali.

In Italia non esiste, dice la Lega, un Festival dedicato alla colonna sonora. Se quest’affermazione la fa Massimo Carpegna, è per dare peso e per convincere a realizzare un’iniziativa corrispondente a un aspetto del suo lavoro, ma qui è scritto che lo propone la Lega. Se è la Lega che lo propone, bisogna chiedersi su quale pianeta attingono le informazioni quando decidono i programmi. Se di una materia si è all’oscuro, ci s’informa. Se passa uno e mi dice che i somari volano e vuole vendermene uno che “svolazza”, prima di comprarlo m’informo, o no?

A Carpi c’era l’Ente Comunale Tessuti. Vendeva vestiti confezionati. Lo dirigeva un abile venditore (naturalmente un compagno). Quando gli arrivava lo stock di un vestito nuovo, a tutti diceva: “E’unico, è elegante, poi a Carpi l’hai solo tu”. Illusi dall’unicità del vestito, lo compravano. Quando nelle rare feste in cui si “spianava”, si trovavano in bocciofila, si guardavano allibiti, e si rendevano conto che avevano tutti lo stesso vestito. Come se fossero usciti da una commedia verista di Beolco Ruzzante, o di Molière. Questa volta però oggetto della beffa che avrebbe potuto descrivere il Beolco è la Lega modenese, poiché non è vero che “… in Italia non esiste un evento simile”, e cioè che non esiste un Festival della colonna sonora, che immagino sia l’argomento usato dal nuovo volto della cultura del Carroccio per convincerli. Proporre il festival delle colonne sonore dicendo che “in Italia non esiste un evento simile” è un inganno. Certo, dare la proposta come manifestazione unica in tutto il Paese ha la sua efficacia. Il proponente forse pensava che la non conoscenza della materia da parte dei suoi interlocutori bastasse. E, infatti, il Festival della colonna sonora per la sua unicità è così stato inserito nel programma leghista. Si è trattato, né più né meno della stessa storia del compagno carpigiano dell’Ente comunale tessuti.

Nella vicinissima Ferrara, quindi non in Italia ma in Emilia, il Festival delle colonne sonore del grande cinema italiano ha superato la terza edizione e si appresta alla quarta. Premi, concorsi, selezioni e altre iniziative dedicate alla colonna sonora e alle musiche per film, oltre a Ferrara, ce ne sono ovunque: a Treviso, a Vittorio Veneto con Marco Testoni e avanti ancora. La morale è che il “Bomba” e il Ruzzante, da travestiti, sono ancora tra noi, e, “forse”, si troveranno insieme al Salotto Aggazzotti che potrebbe avere con Modenamoremio l’incarico di organizzare l’unico Festival in Italia, questa volta sì, veramente unico, della “Sòla Sonora ...”. Voglio dire a quelli che su Facebook mettevano “Mi piace” quando attaccavo Muzzarelli, che le critiche di questi articoli non piacciono neanche a me … e che presto spero di poter tornare a Muzzarelli. Aggiungo che il discredito di cui soffrono i partiti e la politica non viene da chi critica, ma da chi non vede, o finge di non vedere gli errori, allevando in questo modo dei cortigiani che fanno quadrato verso ogni opportunismo e ogni mediocrità. Questo è il prezzo che sta pagando oggi il Pd. Sarebbe bene non emularlo.

Adriano Primo Baldi


Redazione Pressa
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