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Caduto il muro di Berlino si visse un lampo di euforia nel pensare che la libertà avrebbe trionfato. Immagino lo stesso sentimento che travolse l’Europa liberata dal Nazifascismo. In realtà con il muro cadde il bisogno di essere virtuosi in quella che era la lettura capitalistica del gestire l’uomo e i suoi bisogni. Il sogno e il desiderio di libertà fu travolto dalla concezione di consumare per produrre. In pratica con le cose cattive del socialismo reale se ne andarono anche le cose buone dell’occidente. E questo non è un paradosso, è semplicemente il risultato di quando alla diplomazia degli uomini illuminati succedono le vittorie con le sconfitte e tutti i compromessi che ne derivano. La diplomazia obbliga ad essere accorti e lungimiranti, il compromesso a dividersi la torta, la vittoria ad avere ragione sempre e comunque sugli sconfitti. In pratica senza la diplomazia vi è l’oblio della ragione.
Se il mezzo di trasporto consente di stringersi vicendevolmente tutti arriviamo a destinazione, al contrario se chiude le portiere qualcuno rimarrà giù, e non sapremo mai se era buono o cattivo.
E così anche l'ultima speranza, l'ultimo Wilson a cui aggrapparsi... si allontana...
Sigismondo da Modena
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>
