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Ho letto un articolo, a firma di Massimiliano Palladini, che non ho il piacere di conoscere, che giustifica le sanzioni alla Russia, a causa dell’invasione della Crimea. Nell’articolo c’è un errore, non è vero che i confini in Europa non sono mai stati modificati dopo il 1945. Dimentica il caso della ex Jugoslavia e soprattutto del Kosovo, una provincia della Serbia da cui si è staccata a seguito della guerra intrapresa dalla Nato contro la Serbia. Attualmente il Kosovo è riconosciuto come stato indipendente da diversi stati, compreso L’Italia, ma altri, compresa la Spagna, non lo riconoscono. Del resto ci sono lì ancora truppe straniere, anche Italiani, che restano, in quanto sussistono forti tensioni etniche. A parte ciò l’articolo esprime una valutazione di merito a sostegno delle sanzioni, che non condivido.
Indubbiamente le sanzioni rispondono agli interessi geopolitici degli Stati Uniti, e , forse, anche della Germania. Il tema è se fanno anche gli interessi geopolitici dell’Italia, dato che il danno economico è scontato. La mia valutazione è che al nostro paese, che fa parte dell’impero ( informale ) Americano, converrebbe molto di più un sistema multipolare. Durante la guerra fredda, la nostra importanza e la nostra autonomia dagli americani, era maggiore, in quanto paese di frontiera. Durante la guerra fredda, Francesi e Inglesi, con l’avvallo degli Americani, non si sarebbero permessi di attaccare la Libia di Gheddafi nel 2011. Era il nostro maggiore alleato nel NordAfrica e avevamo appena firmato un trattato di pace e di amicizia con lui. Quella guerra è la maggiore sconfitta subita dall’Italia dopo la seconda guerra mondiale e ne pagheremo ancora a lungo le conseguenze.
L’obbiettivo ultimo delle sanzioni, non credo raggiungibile, non è la Crimea ma provocare il collasso della Russia, visto come competitore dell’Impero Americano, la logica è la stessa che si sta applicando alla Cina o all’Iran.
La Russia è stata per 400 anni un impero e, parzialmente lo è ancora, vedi la Cecenia. Applica nei rapporti internazionali il criterio che applicano tutti e cioè che il diritto segue la forza, e non viceversa. Dopo molti anni in cui ha subito l’espansione della NATO, a seguito del colpo di stato in Ucraina, perché di questo si tratta, ha colto l’occasione per “ liberare” la Crimea. La Crimea faceva parte dell’impero Russo da centinaia di anni e fu aggregata all’Ucraina durante il periodo dell’URSS, da Kruscioff,, per ragioni logistiche. I collegamenti dei principali servizi: strade, ferrovie, luce, acqua e gas, transitavano dall’Ucraina e allora nessuno pensava allo scioglimento dell’URSS. E’ abitata all’80% da Russi e fa parte dei miti dell’Impero Russo. Un giovane Tolstoj scrisse Sebastopoli, raccontandone l’assedio durante la guerra di Crimea del 1853. Ricordo, per inciso, che L’Italia ha mosso guerra contro la Russia due volte, nel 1853 con Cavour, che mando un po di soldati al seguito di Francia e Inghilterra “ per sedersi al tavolo della pace” e nella seconda guerra mondiale, viceversa non è mai accaduto il contrario. Non esistono Stati buoni o cattivi, esistono Stati che perseguono, o cercano di farlo,i loro interessi, sulla base degli strumenti a loro disposizione e riescono a farlo tanto più sono forti e indipendenti. Noi avremmo interesse a sviluppare i rapporti con la Russia, e non solo, non esiste competizione geopolitica fra L’Italia e la Russia, abbiamo economie complementari e non siamo sostanzialmente concorrenti nelle zone del mondo su cui cerchiamo di avere relazioni o influenza. Penso però che saremo costretti comunque ad applicare le sanzioni perché non abbiamo la forza per resistere alle pressioni degli Stati Uniti. Il tema allora diventa un altro, cosa deve fare l’ Italia per recuperare maggiore autonomia di azione e maggiore indipendenza, persa con la sconfitta subita nella seconda guerra mondiale, a causa della disastrosa scelta del regime fascista di scendere in guerra.
Gualtiero Monticelli