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“Il 23 maggio è una data che deve restare scolpita nella memoria di ogni cittadino italiano e soprattutto nella mente di chiunque dia la propria disponibilità a mettersi a servizio della cosa pubblica. Sono passati 27 anni dalla strage in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. A 27 anni di distanza la mafia è cambiata, la stagione delle stragi è finita, ma la nuova mafia è ancora più forte e – come certifica ogni anno la relazione della Dia – ha messo le radici in Emilia Romagna e a Modena. La nostra lista civica fa della lotta alle mafie e del radicamento mafioso la sua prima battaglia”.
Così Cinzia Franchini candidata sindaco di Modena Ora, Franchini che è stata prima in Italia per una associazione di rappresentanza dell’autotrasporto ad essersi costituita parte civile a processi per mafia (Aemilia e Caronte) e che nel suo ruolo di presidente nazionale di una associazione di autotrasporto cacciò dall’associazione l’azienda guidata dal boss Vincenzo Ercolano.
“A questo pericoloso protagonismo delle mafie le istituzioni e le associazioni di rappresentanza, anche del nostro territorio, hanno risposto con armi spuntate e in certi casi con semplici dichiarazioni di intenti. Penso in particolare alla lunga stagione dei “protocolli di legalità” e alla loro evoluzione nei “bollini di legalità”, iniziative che anche a Modena hanno visto protagonista quell’Antonello Montante, responsabile nazionale legalità Confindustria, oggi condannato a 14 anni in abbreviato e che sottoscrisse anche con la Camera di commercio modenese proprio un protocollo di legalità.
Personalmente ritengo necessario un rilancio del ruolo delle associazioni su questo fronte fatto di meno retorica e clamore e più evidenze che debbono coincidere, nei casi più gravi, anche con il preventivo allontanamento di imprese e funzionari dalle associazioni stesse.
E’ questo forse il primo insegnamento da trarre dal processo Aemilia che ha visto condannati diversi imprenditori locali – continua Cinzia Franchini -. Dal punto di vista programmatico Modena Ora punta prima di tutto a una rinuncia totale a ogni approccio autoassolvente rispetto al radicamento mafioso e a una presa d’atto cruda della realtà. Proponiamo di creare un database comunale integrato pubblico che consenta una mappatura costante dei reati spia commessi nel modenese che possono essere ricondotti alla attività della criminalità organizzata. Un database che parta dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia regionale per integrarlo e declinarlo con i dati strettamente locali e aggiornato in tempo reale: dagli incendi di automezzi ai roghi estivi di esercizi commerciali e aziende agricole, dai danneggiamenti dolosi alle denunce di estorsione. Con 3000 segnalazioni di reati spia in un semestre, l’Emilia Romagna risulta la quarta regione d’Italia dietro a Lombardia, Campania e Lazio”.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>