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Si è formato, nei giorni scorsi, sull’esempio di quanto già avvenuto a Carpi, il Comitato Modena contro la guerra. Ne fanno parte Modena Volta Pagina, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, SI-COBAS, Sinistra Italiana, USB Modena. Hanno aderito anche l’Associazione orgoglio bisessuale, il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e una serie di delegati sindacali di fabbriche modenesi. Siamo in contatto con altre associazioni e con i gruppi del pacifismo storico della città.
'Siamo angosciati di fronte alla carneficina attualmente in corso in Ucraina, alle immani distruzioni e alla crisi umanitaria causate da questa guerra. Una guerra che è parte di un confronto più ampio fra NATO e Russia, per conquistare o mantenere zone d'influenza geopolitica ed economica a livello globale, ed è cinicamente combattuta sulla pelle del popolo ucraino e a spese dei suoi diritti e libertà fondamentali'.
Così una nota firmata da Coordinamento Democrazia Costituzionale, Modena Volta Pagina, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, SI-COBAS, Sinistra Italiana, USB Modena, Giuseppe Di Bernardo Stilma Direttivo Fiom, Giovanni Iozzoli delegato RSU Modena, Lello Signoriello OTIS Bologna Direttivo Fiom, Giuseppe Faillace Rsu Motovario, Paolo Ventrella Rsa Ferrari, Francesca Corcione Rsu Wam, Serdal Bazancir Rsu Bosh Nonantola e Gennaro Fedele Rsa CNH.
'Pensiamo che la decisione del governo italiano – e degli altri governi europei e della stessa UE - di mandare armi al governo e all'esercito ucraino (nei quali sono peraltro presenti anche componenti dichiaratamente neonaziste) sia una scelta sbagliata, che allontana la possibilità dell'Italia e dell'Europa di essere parte attiva di un processo di pace e rischia di portare il nostro paese a un passo dal conflitto armato, in spregio all’Art. 11 della Costituzione.
Riteniamo perciò che sia fondamentale promuovere una mobilitazione dal basso dei popoli europei a sostegno di una forte azione diplomatica, per giungere quanto prima a un cessate il fuoco e a un accordo in grado di tutelare il diritto degli abitanti dell’Ucraina, del Donbass e della Crimea a vivere in pace. Non è più tempo di usare la forza, ma di ricorrere alla ragione - chiude la nota -. Vogliamo dare visibilità a quella parte consistente, forse maggioritaria, di cittadini e cittadine che non si sente rappresentata da questo governo, né si riconosce nel discorso pubblico bellicista, ma fa i conti ogni giorno con l’aumento delle bollette di luce e gas, dell’inflazione e del costo dei beni essenziali, a fronte di continui tagli a sanità e istruzione, a un lavoro sempre più precarizzato e mal retribuito, a un’età pensionabile sempre più posticipata. Di fronte a questa drammatica situazione sociale, l’aumento delle spese militari ci sembra veramente fuori luogo. Attività in programma: allargamento adesioni; volantinaggi davanti a fabbriche, mense aziendali, mercati; iniziative di approfondimento e mobilitazione, flash-mob'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>