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Nelle corse settimane, la polizia municipale di Modena ha promosso una campagna educativa nei confronti dei ciclisti, in particolare volta a disincentivare l’utilizzo dei portici e dei marciapiedi. Il risultato è stato quello di aver sanzionato ben 14 trasgressori.
Io sono, in momenti diversi, pedone, ciclista e automobilista e devo sinceramente ammettere che la correttezza dei comportamenti non è molto diversa da una categoria all’altra per un semplice motivo: siamo sempre noi.
Certo però che per i ciclisti, anche a Modena, la vita è dura! Fondo stradale spesso sconnesso, commistione con i pedoni, ciclabili strette e soprattutto non connesse; a volte, infrangere le regole è una semplice questione di sopravvivenza per i pochi coraggiosi che si muovono ancora sulle due ruote.
IL BONUS SERVIRA’ A FAR AUMENTARE GLI SPOSTAMENTI IN BICICLETTA?
Diciamo chiaramente, in bonus non servirà per niente a raggiungere questo scopo.
Ci sarà chi acquisterà una nuova bici da corsa o una mountain bike o una da passeggiata, chi quella elettrica, ma nella maggioranza dei casi, nulla che possa essere utile per ridurre il quotidiano traffico giornaliero. Il dopo Covid 19, sarebbe stata un’occasione veramente importante per dare una svolta alla mobilità, incentivando quella sostenibile. Ma per fare ciò occorre fondamentalmente una sola cosa: piste/corsie ciclabili sicure e interconnesse. Bolzano che, pur essendo all’estremo nord del paese vanta numeri da record negli spostamenti in bici, ha predisposto una rete ciclabile, con relativa mappa, perfettamente identica a quella che vediamo per gli autobus: ogni percorso, attraverso una precisa segnaletica, è chiaramente individuabile da un colore, sono chiare le interconnessioni e la destinazione.
L’INIZIO DELLE SCUOLE E LA CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO
Nei giorni scorsi, il presidente della provincia, Tomei, ha scritto un’accorata lettera al presidente della regione (non governatore!), lanciando un vero e proprio grido d’allarme sulle prospettive del trasporto pubblico in occasione dell’inizio delle scuole. Tomei, ovviamente, si occupa in modo particolare del trasporto in sede provinciale. Ma il problema esiste e, se vogliamo è ancor più grave in città; ed è proprio qui che si potrebbero allestire degli interventi rapidi ed economici per favorire l’uso della bicicletta nei percorsi casa-scuola. Tra l’altro, le nuove norme sulle reti di mobilità di emergenza, facilitano enormemente questo compito. Ora sarebbe possibile predisporre tale rete a costi contenuti; sia la Fiab che alcuni architetti modenesi hanno inviato proposte in tal senso all’amministrazione comunale. Sarà che queste proposte, costando poco, siano poco appetibili? O che è meglio far vedere il pilota Leclerc che, rombando, esce alle 6.30 dalla Ferrari per andare (ai 50 all’ora?) sotto l’occhio attento dei vigili, sulla pista di Fiorano? Certo è che di questo passo, nessun genitore si fiderà a mandare a scuola i propri figli in bicicletta; quindi autobus insufficienti e strade intasate; è così che si propone la Modena sostenibile?
IL NULLA DEL COMUNE DI MODENA
Farebbe piacere poter commentare i progetti o, ancor meglio, le iniziative assunte dal Comune di Modena… Se ci fossero… Quello che c’è è il nulla più assoluto. Mentre tutto il mondo si muove nella direzione della mobilità sostenibile, Modena è assolutamente muta.
ASPETTANDO IL PUMS
Intanto, sembra che il 9 luglio, in consiglio comunale, verrà presentato il Piano della mobilità sostenibile. Ci saranno le risposte che molte si attendono? Aspettiamo, con ansia, le sorprese.
Franco Fondriest