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'Dobbiamo far capire che i migranti rappresentano un'opportunita'. Dobbiamo solo gestire in modo piu' sicuro e responsabile il fenomeno, ma non dimentichiamo che una proposta esiste gia': c'e' l'accordo Onu noto come Global compact sulle migrazioni, a cui hanno aderito 165 Paesi'.
Cosi' all'agenzia 'Dire' Ce'cile Kyenge, eurodeputata Pd, che oggi partecipa in Piazza Monte Citorio alla manifestazione 'L'Europa che vogliamo: giovani e politica in piazza per il futuro' per sensibilizzare i giovani al voto europeo di maggio.
Kyenge si e' nuovamente candidata con il Pd per il collegio del Nord-est (Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige) con un programma che tiene insieme migrazioni e sviluppo dell'Unione europea come del continente africano. 'Primo, lavorero' sul modo in cui gestire il fenomeno migratorio partendo dalle cause profonde: lotta alla tratta, integrazione, e politiche di ritorno.
Per ogni punto- assicura l'eurodeputata Pd- esiste gia' una proposta'.
Inoltre, 'lavoreremo sul potenziare le vie legali', creando o sviluppando strumenti quali 'i titoli di soggiorno per i lavoratori qualificati e mobilita' per gli studenti'. Ce'cile Kyenge promette poi battaglia alle attuali politiche dell'Unione europea: 'Continueremo la riforma del Regolamento di Dublino, in modo che le responsabilita' non ricadano solo sui Paesi frontalieri, bensi' si crei un sistema di gestione centralizzato'.
Le politiche di ritorno invece devono basarsi 'sugli accordi di riammissione'. Quindi, la lotta al razzismo, che per Kyenge 'devono rientrare nel capitolo dedicato alle politiche di accoglienza e integrazione. Si deve rafforzare la cittadinanza europea: far capire che chi lavora e paga le tasse, contribuisce alle economie dei nostri Paesi'.
Terzo nodo del programma di Ce'cile Kyenge riguarda infine il rilancio della cooperazione internazionale, in seno all'Ue. 'Nel precedente mandato ho lavorato alla creazione del partenariato win-win, ossia vincente, tra Europa ed Africa, e continuero'' assicura l'eurodeputata. Il piano 'consiste nell'accompagnare il pubblico e il privato, le Pmi come le grandi aziende, che intendono investire nel continente africano' e questo grazie 'al fondo di garanzia da 48 miliardi erogato dalla Banca europea di sviluppo. Non si tratta di delocalizzazione- precisa l'eurodeputata- ma di creare, o salvare, posti di lavoro sia in Europa che in Africa, favorendo lo scambio di know-how'.
Redazione Pressa
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