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Si dichiara civico perché non ha la tessera, ma la Lega lo ha presentato e fatto suo da subito, anche alle manifestazioni salviniane. Tanto da pubblicarlo, come candidato Lega, anche oggi, anche nell'opuscolo del programma elettorale distribuito alla presentazione ufficiale della candidatura a sindaco per il centro destra. Opuscolo dove l'unico simbolo che compare e quello della Lega. Nessuna traccia dei simboli degli altri partiti che sostengono la sua candidatura. Presenti solo per il tempo della presentazione sul palco. Il resto è Lega, solo Lega.
Segno della preponderanza del Carroccio all'interno della coalizione, nelle nemmeno celate vesti di grande manovratore. Ruolo assunto già dall'autunno scorso quando il nome di Prampolini venne anticipato da La Pressa, poi ufficializzato come candidato Lega e successivamente imposto di fatto, in un prendere o lasciare, agli attuali alleati di Forza Italia (assente comunque oggi il coordinatore regionale Galeazzo Bignami), Fratelli D'Italia e Siamo Modena.
Lega con un ruolo decisionale preponderante pure rispetto allo stesso Prampolini che da oggi, con l'investitura ufficiale, dovrebbe essere, non solo formalmente, garante e guida della coalizione; lo stesso Prampolini che anche sulla base delle norme vigenti, oltre che per l'investitura ufficiale, dovrebbe scegliere e sottoscrivere le alleanze. Dovrebbe, perché non e' e non sarà così.
E' lui stesso che ce lo conferma quando gli chiediamo quali saranno le strategie da attuare (necessarie se l'obiettivo del centro destra è davvero vincere una volta raggiunto il ballottaggio), per allargare il più possibile la coalizione oltre ai confini tracciati da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Siamo Modena (forze di centro destra che appaiono come comparse di un vecchio film già vistoo, oggi nemmeno degne di avere un simbolo sul programma ufficiale ma considerate solo per la loro delega in bianco alla Lega ed in particolare al suo stratega Vernole), ovvero a quelle forze (compresa quell'Idea di Giovanardi coinvolta poi esclusa), che nel loro insieme pur eterogeneo si muovono comunque in alternativa programmatica all'attuale governo della città.
Ad un livello locale dove le categorie politiche e di appartenenza partitica saltano per lasciare spazio a quella di una alternativa di visione e di programma per la città.
'Sono stato proposto dalla Lega Nord per i miei precedenti in Lega, all'inizio degli anni 90, ma ho delegato alle forze politiche che sosterranno la campagna elettorale le decisioni sulle alleanze' - risponde Prampolini alla nostra domanda.
'A me interessano gli obiettivi e come perseguirli. Sui vari punti del programma elettorale. Sul tema della sicurezza, dell'immigrazione, della valorizzazione della Modena produttiva che produce ricchezza, quella ricchezza necessaria poi per gli investimenti sul sociale. Una realtà che è stata trascurata dalla burocrazia e dall'amministrazione attraverso scelte sbagliate che hanno svilito le imprese anziché valorizzarle'
E il candidato sindaco glissa poi completamente sul caso del dossieraggio a Carpi, che vede indagati anche alcuni esponenti leghisti. 'Non conosco la realtà di Carpi - afferma Prampolini -. La mia figura si deve occupare della realtà modenese. Ho anche uno studio che mi tiene occupato molta parte del tempo e non ho spazio per occuparmi di città limitrofe per quanto importanti'.
Ma oggi, al 212, con circa 200 persone presenti, è giornata di festa. Quella in cui Stefano Prampolini, 62 anni, sposato con Maria Elena e padre di tre figlie, amante delle moto, delle camminate in montagna e tifoso del Modena, e' e deve essere protagonista. Per questo al centro del palco, annunciato come una star da uno speaker ufficiale presentatore dell'evento, nella veste di candidato sindaco del centro-destra a trazione leghista.
Ed è così che annunciato come da copione, non esita e si alza in piedi, con le braccia alzate, in un simbolico abbraccio alla platea di elettori, come chi le elezioni le ha già vinte. Sulla scia dello slogan che appare sull'opuscolo elettorale 'competenza e non appartenenza', in cui - dice - 'si riassumono tutte le linee del programma. Uno slogan che concentra il concetto di fare politica, ispirato alla meritocrazia e improntato al 'saper fare', lontana dal compromesso e dall'interesse di bottega. Una politica capace di rimettere al centro i modenesi, il loro benessere, e ricreando un senso di appartenenza a una comunità'
Gi.Ga.