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'Nutriamo forti e documentati dubbi sulla capacità dell’assessorato di rilevare ed intercettare i reali bisogni dei modenesi e quindi attuare politiche che possano avere effetti positivi sulla vita delle persone: è questo il vizio d'origine della delibera sulle linee di indirizzo del welfare del Comune di Modena. Il primo problema è di ordine tecnico: in Commissione ci è stato detto che a Modena convivono senza parlarsi vari sistemi informatici, impossibile dunque non chiedersi sulla base di quali rilevazioni si sono verificati i bisogni degli utenti per stendere il documento. Il secondo problema è legato alla modalità di coinvolgimento dei cittadini. Nel documento si legge che sono stati coinvolti gli Enti del terzo settore, ma a causa delle difficoltà dovute alla pandemia gli incontri sono stati a distanza con le conseguenti difficoltà anche di partecipazione ed interazione.
Il rischio che corriamo nell’approvare questo documento è quello di prendere una direzione che non ha tenuto sufficientemente conto dei nuovi bisogni. Ci chiediamo quale sia la nuova situazione delle famiglie, dei bambini dei ragazzi, per loro la pandemia non ha cambiato nulla?'. A parlare è la capogruppo Fdi-Popolo della Famiglia Elisa Rossini.
'Dal punto di vista del merito si afferma poi che gli interventi sono diretti alla persona, ma che la famiglia resta l’unità di analisi a cui ricondurre i diversi interventi. Il problema è che in commissione ci è stato detto che la famiglia sono tutte le persone che sono significative e che possono aiutare a prendersi cura della qualità della vita dei componenti, eppure l’articolo 29 della Costituzione parla chiaro e si riferisce a famiglia come formata dai coniugi uniti in matrimonio e naturalmente generativa mentre l’articolo 31 della Costituzione riserva una tutela e una cura particolare alle famiglie numerose e di questo non si fa cenno - continua Elisa Rossini -.
Capitolo a parte meritano le Cra. Sulle Case residenza anziani si dice che la pandemia ha fatto emergere luci ed ombre del sistema di accreditamento regionale, un modo elegante per descrivere una realtà ben diversa, caratterizzata da pesanti criticità da vari punti di vista: umano gestionale ed economico. D’altra parte l’assistenza domiciliare che pure viene citata nel documento resta un’affermazione di principio, nulla di più, che vede la giunta già rassegnata. E poi c’è il Centro per le famiglie che viene così descritto “un centro di prossimità e vicinanza aperto agli scambi con la società civile”. Parole che si scontrano con una realtà del tutto diversa come dimostra la scelta di bocciare i Laboratori Famiglia che avevamo proposto come centrodestra nell’agosto 2020'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>