'È vergognoso che per tornare al Sud a Natale si debbano pagare cifre fuori controllo. Un viaggio che dovrebbe unire le famiglie diventa invece un privilegio per pochi, perché i prezzi di voli, treni e bus schizzano senza alcuna proporzione'. A segnalarlo è il consigliere regionale civico, Vincenzo Paldino.
'I dati lo confermano. Per i voli nazionali, durante le festività le tariffe sulle tratte Nord–Sud superano spesso i 400–500 euro, come i collegamenti Torino–Palermo o Pisa–Catania. In casi estremi documentati da diverse testate, si arriva a rincari che superano il +900% rispetto ai prezzi di bassa stagione: tratte da poche decine di euro che sotto Natale costano oltre 170 euro. Non va meglio sui treni, dove alcuni collegamenti a lunga percorrenza registrano aumenti fino al +300%. Le tratte “del rientro”, come Milano–Reggio Calabria o Bologna–Bari, possono arrivare a costare più del doppio o del triplo del normale, anche negli autobus di linea. Tutto questo avviene perché i prezzi vengono ormai decisi da algoritmi di pricing dinamico che aumentano le tariffe in tempo reale quando cresce la domanda: un sistema che, nelle festività, schiaccia soprattutto studenti, lavoratori fuori sede e famiglie'.
'Il risultato? - chiude Paldino -. Chi vuole semplicemente abbracciare i propri cari a Natale si ritrova ostaggio di meccanismi che inseguono il massimo profitto, non il bene delle persone. E così ogni anno migliaia di italiani devono rinunciare al diritto più semplice e più umano: tornare a casa. Serve una revisione profonda di questo sistema, perché il ricongiungimento familiare non può essere regolato da un algoritmo. Per questo ho deciso di promuovere una petizione nazionale per chiedere un intervento chiaro e immediato'.



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