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Sui punti nascita 'siamo pronti a modificare i parametri, ma non lo posso decidere io. Proviamo a mettere da parte le divisioni politiche e fare una discussione civile, di merito, che esca dalla propaganda'. L'invito è venuto questa sera dal presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto durante la discussione in Assemblea legislativa. 'Figuratevi- ha detto il presidente- se il nostro obiettivo era chiudere quei punti nascita, cosa per la quale si prendono più fischi che altro. Vogliamo discutere non di contrapposizioni politiche, ma di sicurezza per le donne e per i bambini. Se non affronto questo tema dite che non lo affronto, se lo affronto dite che faccio campagna elettorale...'. Bonaccini ha ricordato l'impegno assunto qualche giorno fa con il ministro Giulia Grillo 'ad affrontare il tema dei punti nascita nell'ambito della discussione sul patto per la salute che stiamo per affrontare.
Si e' dunque aperto il confronto col Governo, cosa che auspicavamo da tempo, e questo e' un fatto molto positivo. Discuteremo anche dei parametri necessari affinche' un punto nascita possa proseguire o meno l'attivita', ma una cosa credo debba essere chiara: questo argomento non puo' diventare oggetto di scontro politico'. Gli fa eco l'assessore alla Sanità Sergio Venturi: 'I parametri sui punti nascita sono determinati da un decreto nazionale, e non e' certo la Regione a poterlo modificare. Abbiamo prima sollecitato il Governo, poi condiviso un impegno con la ministra Grillo proprio perche' la sola via possibile per ridiscutere la sospensione dell'attivita' di alcuni puntinascita e' quella di cambiare l'accordo Stato-Regioni del 2010, poi recepito dal decreto legislativo del 2015'.
L'assessore liquida invece in due parole le schermaglie politiche di questi giorni: 'Per parte nostra consideriamo le dichiarazioni dei singoli esponenti del M5s per quello che sono e stiamo quindi agli impegni assunti dalla ministra Grillo'.
Tifa per le modifiche degli accordi del 2010 anche il presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei. 'Sulla vicenda dei punti nascita la scelta di Regione e Governo di condividere una soluzione nelle prossime settimane, quando si discuteranno il nuovo patto per la salute, e' importante e positiva- afferma in una nota- Quella sede sara' l'occasione per dare una risposta concreta alle esigenze dei territori, come peraltro chiede da tempo il presidente della Regione Bonaccini'. C'è però un piccolo giallo. Questo pomeriggio era in discussione in assemblea legislativa regionale un ordine del giorno Pd (la discussione e' stata interrotta per mancanza di tempo) che invitava la Regione a proseguire il confronto col Governo, 'al fine di assicurare punti nascita nelle zone disagiate, con particolare riferimento a quelle di montagna'. Una formula un po' vaga secondo il sovranista Michele Facci, almeno rispetto alla 'bozza' circolata in precedenza. In quest'ultima, fornita dallo stesso Facci, si parla di 'riattivare e mantenere i punti nascita nelle zone geograficamente disagiate della Regione (quali Porretta terme, Pavullo nel Frignano, Castelnovo de' Monti e Borgo val di Taro)'.
Redazione Pressa
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