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In tanti in Corso Alberto Pio a Carpi, con piazza Martiri alle spalle, per accogliere Matteo Salvini. Sul palco insieme a lui Guglielmo Golinelli, Stefano Bargi e la candidata sindaco Federica Boccaletti. Lei arringa la folla, sul palco, in attesa del 'capitano' leghista. Lancia la sua sfida, strappando gli applausi del popolo leghista: 'E' ora di mandarli a casa' - dice.
In quel momento un uomo appare sul tetto di un palazzo di corso alberto Pio, srotola uno striscione e prova ad appenderlo alle grondaie. Ma è difficile vederne le scritte. Prende un mano un megafono, ma non funziona e comunque non si sente. Il tentativo di dare visibilità con una azione dimostrativa al fronte anti-salvini fallisce. La protesta viene affidata ad un gruppo mescolato sotto i portici, tra i partecipanti, le cui grida vengono costantemente coperte da quelle del popolo del carroccio.
'Il capitano è al casello dell'autostrada' - annuncia un militante leghista dal palco. Salvini, che nel pomeriggio ha registrato un intervento a Porta a Porta' arriva da Roma. Indossa la felpa con scritto 'Italia'. Appare stanco, occhi rossi. La campagna elettorale logora. Sale sul palco tra gli applausi ma impiega almeno un minuto, senza un sorriso e senza una parola, con lo sguardo tra la folle prima di trovare l'ennesima carica. Per partite. 'E' una bella piazza, qui c'è tanta gente. A sinistra sono nervosi e li capisco, dopo 70 anche a Carpi si cambia' - attacca Salvini in apertura -. 'La sinistra ha tradito gli operai e i lavoratori, ormai nelle sedi Pd ci sono più banchieri che operai'. E ancora: 'Di rosso solo il vino e la Ferrari'.
Poi i risultati del governo.
Salvini cita la legge sulla legittima difesa, la 'cancellazione della legge Fornero che - dice - ci ha portato anche voti di persone che votavano a sinistra'. Poi l'immigrazione: 'Meno 91 per centro di sbarchi, e il dimezzamento delle morti in mare'. Sulla sicurezza, 'il calo dei furti e la legge sulla legittima difesa. Non è accettabile che chi si difende in casa propria debba perdere anni di vita in giro per tribunali per dimostrare di avere ragione come se il problema fosse suo e non di chi è entrato illegalmente in casa propria'.
E poi l'attacco alla Europa: 'L'Europa sta allevando una generazione di precari. Sono stufo che anche in Emilia ci siano false cooperative che sfruttano i lavoratori con contratti infami. Questo voglio combattere in Europa'.
Ma nel discorso di Salvini c'è anche spazio per la famiglia, ovviamente quella tradizionale: 'Quando si parla di famiglia si parla di mamma e di papà... Pensa un po' che gente strana che siamo'. Ultimo cenno, inevitabile, alla immigrazione: 'Se c'è qualcuno che rimpiange l'immigrazione fuori controllo in questa piazza ci mandate numero di conto corrente in banca e ve li mandiamo a casa tutti e li mantenete voi. Compagno compagno, tu lavora che io magno... Basta'.
'Dopo una ventina minuti Salvini saluta il suo popolo con il pugno chiuso e 'Asta la vittoria siempre', per poi invitare chi vuol farsi un selfie con lui, a mettersi in fila, con la precedenza ai bambini. 'Starò qui anche fino a mezzanotte, basta che non vi accalcate e non spingete'. E allora, tutti in fila, davanti al palco, con il telefono in mano, aspettando il proprio turno. In sottofondo scorrono Vasco Rossi e gli 883. 'Se volete ascoltiamo anche la locomotiva di Guccini o i nomadi. Mi meraviglio che a sinistra siano ancora fermi alle critiche sulla musica che ascolto. Mi fanno tenerezza'. Corso Alberto Pio inizia a svuotarsi, ma Salvini continua con i selfie. Prima con i candidati poi con il sua popolo. Un abbraccio alla candidata sindaco Federica Boccaletti e poi via, per il continuo del suo tour elettorale. 'Grazie Modena, grazie Carpi, grazie Reggio Emilia che hanno dimostrato di volere cambiare'
Redazione Pressa
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