'La mancanza di risposte della maggioranza alle osservazioni che ho posto sulla triste vicenda aMo ne rivelano la fondatezza. Il fatto di maggior rilievo emerso ieri è lo scollamento tra il Sindaco ed il Pd. Mentre il partito ha fatto quadrato sui dirigenti invece il sindaco ha ammesso che è necessaria fare maggiore chiarezza, scardinando la tesi della dipendente come unica colpevole e richiamando in modo esplicito le responsabilità del direttore generale e dell'amministratore unico. Con la speranza che alle parole seguano i fatti. Inoltre dalle parole del sindaco emerge quanto avevamo già sottolineato: l'ammanco di aMo è stato svelato da sollecitazioni esterne, probabilmente dall'Agenzia delle Entrate'. E' quanto afferma Andrea Mazzi, capogruppo di Modena in ascolto, dopo il Consiglio comunale di lunedì scorso in cui si è dibattuto della vicenda aMo, l'Agenzia della mobilità di Modena.
'Mi dispiace constatare – continua Mazzi – che, nonostante l'ammissione del sindaco, il Consiglio comunale abbia deciso di bocciare il provvedimento su un'azione di responsabilità verso tutti gli amministratori ed i controllori al momento dell'ammanco. Azione richiesta congiuntamente da tutte le forze di opposizione. Fra tutte le domande, – conclude Mazzi – ad una in particolare chiediamo risposta. Che cosa ha fatto l'ex amministratore unico con 47mila euro tra contanti e pagamenti pos?'.
Scandalo Amo, Mazzi: 'Cosa ha fatto l'ex amministratore unico con 47mila euro?'

'Nonostante l'ammissione del sindaco il Consiglio comunale ha deciso di bocciare il provvedimento su un'azione di responsabilità verso tutti gli amministratori'
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