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'In questo periodo tutti stanno facendo riflessioni e proposte su come si possono raddrizzare i conti di questa amata (da alcuni) Italia. Vorrei inserirmi con un parere del tutto personale. Ho notato che negli ultimi anni gran parte dell’oligarchia che controlla la Chiesa ha assunto posizioni più patriottiche dei grandi anticlericali Mazzini e Garibaldi, stroncando decisamente e in maniera acritica ogni ipotesi di nuove entità statali (autonomie) nella penisola italica. Contraddicendo i grandi papi del passato che davano poca importanza ai confini e alle forme istituzionali delle nazioni, poiché la cosa che reputavano più importante era che questi si basassero su sani valori e principi di natura cristiana, questa oligarchia dominante, che per fortuna non rappresenta tutta la Chiesa, è impegnata a difendere i confini e non si cura di chi, all’interno di questi confini, sta vampirizzando il paese'.
Così in una nota Stefano Bellei, leader di Grande Nord.
'Dal momento che le mie posizioni autonomiste indipendentiste sono a tutti note, lancio la seguente proposta. Potrei anche mettere da parte i miei ideali padani, ma a una condizione. Che tutti quelli che fanno gli iperitalianisti si pongano alla testa di coloro che sono chiamati a fare sacrifici per tentare di salvare la nazione, e contribuiscano in solido. E tra questi anche la Chiesa deve fare il suo. Che difenda pure l’intangibilità dei confini nazionali, ma che contemporaneamente devolva il suo otto per mille al risanamento dei conti pubblici nella speranza di scongiurare l'arrivo della patrimoniale - chiude Bellei -. Ricordo che il residuo fiscale dell emila romagna è pari 20 miliardi di euro . soldi che potrebbero esere ridistribuiti sul territorio e i sindaci avrebbero maggiori disponbilità finanziarie per il benessere comune'.
Redazione Pressa
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