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Tav? Nelle chat interne il senatore M5S Lanzi apre all'ok di Di Maio

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'Se si facesse cadere il governo il Tav andrebbe avanti lo stesso. Qualcuno ha ventilato l'idea di non votare il salvataggio di Salvini la prossima settimana'


Tav? Nelle chat interne il senatore M5S Lanzi apre all'ok di Di Maio
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Mentre a Roma infuria la polemica e la questione-Tav rischia di far cadere il Governo, nel M5S modenese si aprono le prime crepe sul fronte del No.
Ad aprire uno spiraglio alla realizzazione della infrastruttura (sul cui stop si gioca la residua battaglia M5S) è il senatore modenese Gabriele Lanzi che, in una chat interna agli attivisti di Modena città, si lascia andare a decise aperture. La Pressa è in grado di riportare in modo integrale la comunicazione interna di Lanzi.

'Il Tav si farà! I Movimento 5 Stelle è contro mentre la Lega no. Luigi ieri sera ci ha fatto una domanda: “se lunedì partono i bandi cosa fareste?” - scrive Lanzi -. Danilo ha aggiunto: “tenete presente che ogni passo verso l’inizio del lavori renderà più difficile ed eventualmente oneroso bloccarli” Quando si è aperta la discussione le domande sono state veramente tante e le risposte rendono a tutti più chiaro il quadro.

Ci sono cose che anch’io ho imparato ieri sera per la prima volta. 1) Si dice (ed è vero) che la Francia non ha ancora allocato per l’opera un euro mentre noi già alcuni miliardi. Telt la società italofrancese che cura il progetto Torino Lione adotta il diritto francese e nella legislazione francese, diversamente da quella italiana, le somme vengono allocate solo alla partenza dei lavori e per la parte francese si parla del 2038!! 2) La società è partecipata dallo stato francese e dalle ferrovie dello stato società controllata dallo stato italiano. Per bloccare i bandi (Danilo per due volte è riuscito da quando siamo al governo ad ottenere proroghe) occorre un voto del parlamento che vada ad intervenire su un accordo internazionale ma i voti non ci sono. Nemmeno un’eventuale determinazione del consiglio dei ministri sarebbe sufficiente perché senza ratifica parlamentare corrisponderebbe a carta straccia.

Gli amministratori di Telt rischiano patrimonialmente nel caso la loro inerzia facesse perdere i fondi (per ora 300 milioni) già destinati dall'unione europea. E dal loro punto di vista intendono andare avanti. I parlamentari viceversa, se votassero per il blocco, non rischierebbero nulla'.

'Torniamo alla domanda iniziale di Luigi: “se lunedì partono i bandi cosa fareste?” Immaginate anche voi i possibili scenari. Se si facesse cadere il governo il Tav andrebbe avanti lo stesso. Qualcuno ha pure ventilato l’idea di non votare il salvataggio di Salvini la prossima settimana. Su questo punto si è fatta chiarezza immediata. Non si tratta di salvataggio. Non siamo al mercimonio. C’è stata una votazione su Rousseau e siamo gente che rispetta l’esito della consultazione. State pensando a quello che fareste voi? Danilo quando ha esposto i dati ha evidenziato come si tratti di buttare soldi pubblici a palate per un’opera che davvero non serve. Luigi ha fatto notare come la narrazione mediatica sia tutta fortemente esposta nel dipingere le difficoltà dell’economia come conseguenza dei nostri “reiterati” no nonostante Danilo giri l’Italia ad aprire cantieri tutte le settimane. Ma torniamo a noi. Cosa fareste voi? Qualcuno faceva notare che Salvini sta sfiduciando Conte non accettando l’analisi costi benefici che nel contratto era ben prevista. Sulla base del contratto ci sono state opere che sono state appunto fatte partire. Se sta facendo questo lo potrà fare pure su altro? Altri facevano presente che il reddito di cittadinanza come quota 100 deve tornare al Senato per l’approvazione definitiva, che i fondi per i truffati dalle banche sono in via di definizione e se salta il banco sarebbe un disastro - continua Lanzi -. Ad un certo punto, visto che non si faceva in tempo a dire due cose che le agenzie stampa le diffondevano dopo pochi minuti, si è detto di scrivere in privato a Luigi il proprio parere. A mezzanotte con alcuni sono andato a mangiare qualcosa e curiosando in rete si notava che il popolo leghista dava addosso a Salvini per le sue minacce di far cadere il governo. Conte deve essere posto in condizione di aprire un canale di comunicazione con la Francia. Avanziamo un bilaterale con Macron in Italia ma occorrono almeno 2 settimane. Bisogna trovare il modo di non fare partire questi bandi entro lunedì. Conte scriverà qualche lettera ma come dicevo poc’anzi gli amministratori rischiano e se non si trova un modo di tutelarli è facile agiscano. All’inizio ho scritto che il Tav si farà! Si farà? Voi che fareste? Se noi non ci opponessimo con tutte le forze il Movimento imploderebbe ma bisogna far capire come effettivamente stanno le cose. Il sistema si autotutela. Come mai è stato adottato il diritto francese nella costituzione della società? Come mai nella società per la Francia è entrato lo stato mentre noi ci abbiamo messo dentro le ferrovie che è una partecipata? Come mai è stata accettata una ripartizione dei costi assolutamente squilibrata in nostro sfavore? Questo per il momento è tutto. Ma voi, cosa fareste, ma poi, il Tav si farà?'

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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