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Discarica ex pro latte, i residenti incalzano il Comune: 'Ora basta'

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Fallita la riqualificazione, l'area si è trasformata nella più grande discarica di rifiuti a cielo aperto di Modena. A pochi metri da case e parco giochi


Discarica ex pro latte, i residenti incalzano il Comune: 'Ora basta'
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I residenti di via Gerosa e Via Finzi, esasperati da più di dieci 10 anni di promesse e mancate risposte, rilanciano l’appello al Comune affinché risolva la situazione di degrado e di pericolo dell’area dell’ex pro latte. Una enorme area che sull'asse di via Gerosa, collega e allo stesso tempo divide via Soratore da strada Canaletto. Uno dei simboli del degrado urbano generato dal naufragio del piano di riqualificazione della fascia ferroviaria lanciato nel 1999 la cui situazione è gradualmente peggiorata a seguito del trasporto, all'interno di centinaia di tonnellate di rifiuti soprattutto derivanti da scarti di demolizione sia di parte degli edifici interni che, da chissà dove, esterni all'area. E alla conseguente creazione di una delle più grandi discariche abusive a cielo aperto della città, A pochi metri da dove giocano i bambini e dalle residenze abitate da chi, dieci anni fa, sperava in un quartiere presto rigenerato dove tutte le promesse di riqualificazione annunciate avrebbero dovuto cancellare quello scempio urbanistico ed ambientale.

Sempre più vicino, anche agli occhi, vista la rottura delle barriere che dividono quell'area piena di rifiuti anche pericolosi dal parco giochi e dalle case. 'Ci hanno promesso tante cose ma non hanno mai realizzato nulla. E ciò che preoccupa è che la situazione è sempre peggiorata, con senza tetto che si riparano e con i rifiuti che sono costantemente aumentati' - afferma una anziana signora residente nella zona e che frequenta abitualmente il parco. Incuriosita dalla telecamera ci chiede informazioni e soprattutto ci tiene a lanciare un appello al Comune.

'Vivo qui da tredici anni e la risposta che di il Comune ci fornisce è sempre la stessa: l'area è di privati diversi coinvolti in fallimento, soggetti difficili da reperire, non sappiamo più come fare. Cosa significa? Che la situazione rimarrà così per sempre? Come è possibile che il comune non possa intervenire di fronte ad una situazione anche di rischio per l'ambiente e per la salute'



 Qui dovevano nascere residenze di qualità, attività si servizio circondata dal verde e attraversate da
una pista ciclabile capace di collegare sacca e crocetta. Ma così come tante altre della fascia ferroviaria, non
ultima quella dell’adiacente zona dell’ex mercato bestiame, è rimasta così. Con l’aggravante che abbandono
e degrado non solo l’anno resa uno storico rifiugio per senza fissa dimora tossicodipendenti e prostitute ma
l’anno trasformata nella più grande discarica a cielo aperto di Modena. Alla quale si accede da diversi punti
creati da chi qui cerca riparo, protezione, nascondigli. Dove anche le barriere crollate e segnalate solo in alcuni punti dalle transenne del comune che ben conosce la zona, aprono accesso e visuale decine di migliaia di metri quadrati di rifiuti di ogni tipo, tra cui plastiche, isolanti e rifiuti da demolizione. Il rischio ambientale non solo a causa del vento ma in caso di incendio, sarebbe enorme. 'Speriamo - conclude un'altra donna residente che incontriamo mentre fa passeggiare il suo cane - che l'aria di elezioni porti il Comune a sbloccare questa situazione insostenibile. Non importa se è un impegno elettorale. L'importante è che si faccia'

Gi.Ga.

Redazione Pressa
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