“Ci siamo stufati di dichiarazioni. Ci chiediamo com’è possibile mantenere la distanza nelle scuole pubbliche italiane le linee guida sono vaghe e lasciano tutta l’organizzazione alle singole scuole. I dirigenti non si possono prendere la responsabilità della sicurezza. Servono chiarezza e fondi da parte del ministero“ - affermano alcuni rappresentanti di studenti
Claudio Riso (CGIL Scuola) rilancia i contenuti della lettera inviata questa mattina insieme alle altre organizzazioni sindacali della scuola della provincia di Modena: 'Abbiamo scritto al presidente della Provincia e alla dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale per chiedere l'apertura di un tavolo comune per affrontare, da subito, tutte le tematiche legate alla riapertura della scuola a settembre.
Dobbiamo ragionare di personale, di spazi, di servizi collegati alla scuola. E dobbiamo farlo subito'
'I sindacati della scuola sono interessati a portare il loro contributo, a conoscere quali interventi sono previsti o ipotizzati, quali le ricadute sui servizi collegati, e a mantenere un confronto costante su tutte le scelte che saranno fatte per studenti, famiglie e personale della scuola, per garantire una ripartenza il più possibile vicina alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti dopo una fase delicata che ha visto la chiusura delle scuole a fine febbraio 2020 e il prevalere della didattica a distanza'
'È inaccettabile e del tutto inadeguata la bozza sulle “Le linee guida” proposta dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e riteniamo sbagliato delegare ai singoli istituti le condizioni di riapertura, in nome di una non ben definita autonomia scolastica, senza l’indicazione di condizioni minime e di risorse aggiuntive disponibili' - affermano gli esponenti di Rifondazione Comunista.
'Non si accenna ad un’organizzazione complessiva della didattica e non si ricordano nidi e servizi educativi per l’infanzia. A tal proposito non riteniamo perseguibile una riduzione del tempo scuola, che si affidi ad un completamento di orario attraverso esternalizzazioni, bensì sosteniamo da tempo una riduzione del numero di alunni per classe ed un rapido ed efficace piano di edilizia scolastica.
Le proposte avanzate sono del tutto insufficienti e non perseguibili: turni, riduzione della didattica in presenza, gruppi misti a livello anagrafico. Queste modalità non faranno altro che accentuare le diseguaglianze nell’apprendimento e per altro risulta assente una specifica sui protocolli sanitari'
Non in piazza ma con una lettera istituzionale inviata al Ministro, il Presidente della Provincia di Modena Gicndomenico Tomei: 'Le linee guida del ministero per garantire a scuola tutte le misure di prevenzione dal punto di vista sanitario, in vista del prossimo anno scolastico, sono insufficienti e poco chiare, mettono in grande difficoltà gli enti locali, ma soprattutto i dirigenti scolastici, e non forniscono le indicazioni indispensabili per avviare le lezioni in sicurezza' - afferma il Presidente
È una manifestazione importante perché se non riparte la scuola non riparte il paese- commenta all’agenzia Dire il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della settima Commissione Istruzione pubblica e beni culturali- Il costo della crisi non può ricadere sui giovani. Ci vogliono investimenti per i docenti, assunzione dei precari e classi meno affollate. La scuola va ripensata”.