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Pasticcino, la Formula 1 degli eroi: 'Così cucinavo per Senna e Mansell'

Pasticcino, la Formula 1 degli eroi: 'Così cucinavo per Senna e Mansell'

'Io ho cominciato nel 1979, e il mio primo gran premio è stato a Jarama in Spagna con Gillles Villeneuve e Jody Scheckter'


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All'ingresso del suo ristorante alle porte di Castelnuovo Rangone nel modenese, i clienti lo salutano così 'Sei una star'. Il riferimento è allo spot della Barilla sulla F1, e che lo vede protagonista, ma dei fornelli. Lui è Pasticcino, al secolo Luigi “Gigi” Montanini, storico cuoco della Formula 1 con la passione per il tennis, per i motori, ma soprattutto per la cucina. Com'è vedere la propria storia in tv? “Mi sento uguale a prima, son qui che lavoro come prima”, dice. È l'ora di pranzo, e Pasticcino si lega il grembiule da cucina. “Il soprannome nasce quando facevo il pasticcere, poi quando andavo a giocare a tennis mi chiamavano così, e da allora, era il '78, mi chiamano così, a Maranello, e dappertutto”, racconta Montanini. Alle pareti del ristorante sono appese le foto dei campioni di ieri come Schumacher e Senna, ma qui ci ha fatto visita anche il giovane pilota bolognese Andrea Kimi Antonelli, oggi in Mercedes. Pasticcino ha portato la cucina nella Formula 1. “Io ho cominciato nel 1979, e il mio primo gran premio è stato a Jarama in Spagna con Gillles Villeneuve e Jody Scheckter.
Fu Piero Ferrari a chiedermi 'Ti va di fare dei panini ai meccanici?' , poi da lì son partito con due piccoli fornelli e una piastra facendo da mangiare a 50 60 persone. Era molto impegnativo. La prima volta che mi mandarono nella mischia, io parlavo solo dialetto modenese. Io son stato il primo cuoco della F1: facevo la spesa da solo. Il menù che facevo era pasta al pomodoro, bresaola, pollo, e prima delle corse pasta in bianco ai piloti. Adesso è tutto cambiato”. Dopo la Ferrari, Pasticcino passa alla Benetton e poi alla Prost. Com'era all'epoca la F1? “Sono 20 anni che ho smesso – spiega – ma i primi tempi mi è mancata molto. Eravamo tutti amici. Dopo tutti i piloti venivano a prendere un piatto di pasta di nascosto 'Dai Pasticcino dammi un piatto di pasta'. Senna veniva sempre dietro al motorhome a prendere da mangiare. Anche Piquet, Mansell. Questo mi manca erano tutti miei amici. E penso che lo spot abbia voluto ricordare questi legami che uniscono partendo dalla pasta”. Amicizie rimaste anche fuori dalla pista “Fisichella, Patrese, Trulli, Alesi vengono sempre a trovarmi”.
Marco Amendola
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Marco Amendola. Formazione Dams Cinema presso Università di Bologna. Giornalista videomaker nel settore informazione e media, si occupa di attualità, automobilismo e approfondimenti di costume e soc...   

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