'Cosa volevamo sapere con la mozione del 27 ottobre? Esattamente quello che vogliamo sapere anche ora, sia dalla nostra sindaca che dalla regione: cosa intendiamo per complementare? Siamo tutti d’accordo che certe funzioni sanitarie non possono esserci ovunque, che certi macchinari per le competenze e la manutenzione che richiedono non possono essere ovunque, che in un contesto di tagli e di costi sempre crescenti per tecnologie salvavita le economie di scala sono necessarie. O meglio noi siamo sempre stati consapevoli che il contesto è questo, evidentemente lo erano un po’ meno a destra quando tuonavano di furti e ladrocini da parte del Pd. Quello che abbiamo sempre chiesto e che ancora vogliamo sapere dagli organi dirigenti locali è se per il cittadino mirandolese che deve fare accertamenti, degenze e controlli post operatori, operazioni di routine ci saranno km e km da fare e mesi e mesi di attesa o se la sindaca, a fronte di un investimento molto ingente su Carpi, non ha battuto ciglio o ha chiesto – e ottenuto – garanzie per le necessità spicciole dei cittadini'. A parlare è Ivano Barbieri, segretario del Partito Democratico di Mirandola.
'Per questo abbiamo ritenuto di chiedere spiegazioni in Consiglio, per questo siamo molto amareggiati che la sindaca, che è anche la nostra sindaca, non abbia voluto confrontarsi e per questo siamo preoccupati che dopo il corposo lavoro fatto dal Pd in Unione (il dottor Tassi e il dottor Raisi si sono molto spesi per il recupero di tutte le funzioni nell’ospedale di Mirandola, questo mentre altri scrivevano sui social che se ci fossero stati loro avrebbero fatto fuoco e fiamme) non ci si prenda cura – è proprio il caso di dirlo – del Santa Maria Bianca'.

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