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i e mi reco al Policlinico di Modena. Dopo circa due ore di attesa in piedi che mi piegavo dal dolore e corse in bagno per espellere succhi gastrici, finalmente mi fanno stendere su una specie dl lettino, duro come un sasso e nemmeno una coperta, in uno stanzone diviso da tende. Attendo il medico e intanto vado di conati, mentre una tipa a voce alta esclama - quella lì ha vomitato.
Complimenti per la privacy. Finalmente arriva il dottore, gentile, che mi prescrive raggi, esame del sangue e flebo, e dopo due o tre flebo il dolore si attenua, quindi mi mandano a casa, con il mio ticket da pagare di 48 euro. Ma nel foglio del ticket c'è scritto che è solo un conto parziale che può essere aggiornato. Infatti dopo otto mesi arriva la comunicazione dell'Asl di Modena che devo pagare ben 94 euro. Cosa? 94 euro, l'equivalente di un giorno di degenza in una clinica privata servita e riverita in stanza singola?! E' che non era esposto il prezzario degli esami e delle visite, e quindi penso ma chi non ha i soldi che fa sceglie di morire a casa?! Ai codici verdi al pronto soccorso - perchè non si è persone ma codici - tocca pagare tutto, al pronto soccorso in Emilia Romagna, a meno che non sei in punto di morte, appunto.
Cortese un infermiere che mi ha posto un catino di cartone, gentile il medico delle flebo - ma che c'era in quelle flebo per spendere 94 euro? Ministro Grillo, faccia qualcosa, perchè la sanità è un bene pubblico, per tutti i cittadini, oltremodo per quelli che lavorano da una vita, pagano le tasse e il servizio sanitario nazionale, e hanno per la prima volta bisogno del pronto soccorso - che non è un divertimento - a quasi 60 anni.