Whatsapp
Ozonoterapia 1
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
Whatsapp
rubrichePressa Tube

Maria Grazia Modena, lo sguardo al futuro a sei anni dall'incubo

La Pressa
Logo LaPressa.it

Assolta dalla Cassazione da tutte le accuse legate all'inchiesta 'Camici sporchi', la incontriamo nel suo studio all'Università, dove prendono forma nuovi progetti per la cura dei pazienti: 'Voglio recuperare il tempo che mi è stato negato al loro fianco'


Guarda i nostri video in anteprima, Iscriviti al nostro canale YouTube !
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Sulla parete del suo studio, nel centro servizi dell’Università di Modena in via del Pozzo, c’è tutto ciò che testimonia una  straordinaria carriera medica e scientifica. Quella che l'ha resa un riferimento internazionale sul fronte della cardiologia. Riconoscimenti, attestati di specializzazione, premi per i risultati scientifici ottenuti nel campo della medicina e della cardiologia. Maria Grazia Modena ama personalizzare l’ambiente in cui vive e lavora. Lei - dice - nidifica in ogni luogo. Un fare proprio l'ambiente in cui lavora. Così come lo ha fatto anche nel suo studio da docente universitario in cui, in attesa di riprendere la piena attività al Policlinico, lavora a tempo pieno. Da quando la suprema Corte di Cassazione l’ha assolta da tutte le accuse, anche residue. Assoluzione piena.

Oggi, con la fiducia la forza e l’entusiasmo che l’ha sempre contraddistinta, e con ancora tanta voglia di lavorare a fianco dei pazienti, Maria Grazia Modena non dimentica quel 9 novembre di 6 anni fa, quando alle 5 del mattino venne svegliata dal rumore degli elicotteri e prelevata da casa dai Carabinieri, in Corso Canalchiaro. Arrestata. 'Un ricordo doloroso  - dice - soprattutto per gli anni non vissuti a fianco dei pazienti' - nei quali fu obbligata addirittura all'esilio dalla propria città, Modena. Il Lido di Venezia fu il luogo che la accolse in quel periodo: 'Non è doloroso tornarci perché quel luogo mi accolse quando fui praticamente ripudiata da Modena'. Per accuse che, appunto, nel gennaio scorso, dopo un percorso giudiziario durato più di 5 anni, sono sfociate nella sentenza di piena assoluzione da parte della Suprema Corte di Cassazione.

Dopo il primo grado di giudizio Maria grazia Modena non ha mai perso la fiducia nella giustizia e nella magistratura, fino all'assoluzione finale alla Suprema Corte

'Ho avuto un esempio di magistratura giudicante eccezionale, in tre gradi di giudizio, a parte il primo che era Modena ed era impossibile vincere.....dopo l'arresto con gli elicotteri...dopo ho avuto un progetto equo perché ci sono stati dei grandi magistrati dalla Corte d'Appello di Bologna fino alla Suprema Corte di Cassazione che nella figura del Dr. Fidelbio che non conoscevo mi ha assolto con una dichiarazione così forte, capace di dare alla mia persona la dignità che ora vorrei riconosciuta riconosciuta nella pratica e nella vita di tutti i giorni.  Ma sei anni persi, sono tanti. Ed il dolore più grande è perché sono anni sottratti ai miei pazienti e alle tante cose che per loro e la medicina potevo fare'.

Sei anni di lavoro persi, appunto che oggi con la fiducia che non ha mai perso e tanto entusiasmo la Professoressa Modena vuole recuperare con nuovi progetti innovativi nel campo dell’assistenza e la cura a distanza  dei pazienti.
'Voglio solo ritornare a fare il medico, a sentirmi tale ed utile per i pazienti e la medicina. Recuperando gli anni che mi sono stati tolti a fianco dei miei pazienti. Per questo ho chiesto di potere continuare a lavorare entro l'età pensionabile, per recuperare quegli anni persi. Non voglio vendetta ma solo giustizia, continuando a lavorare serenamente come ho sempre fatto e con quella dignità che è stata confermata con la sentenza della Suprema Corte di Cassazione'.

Quali sono i progetti sui quali sta lavorando e vorrebbe lavorare? 'Con un gruppo straordinario di collaboratori vogliamo seguire i pazienti non nei letti d'ospedale ma a casa, monitorandoli a distanza, nelle loro pareti domestiche, dove possono vivere tra le loro cose, i propri cari, monitorando la terapia con strumenti all'avanguardia. Vogliamo creare e seguire qualcosa di nuovo. Grazie alla disponibilità del Magnifico Rettore svilupperemo con l'ingegner Rovatti del dipartimento Enzo Ferrari dell'Università e con il Policlinico un progetto per il monitoraggio a distanza dei pazienti, riguardante diversi aspetti, dalla misurazione della pressione alla saturimetria'.

Progetti di cura che si estendono alla sua grande passione, quella per la cura dei bambini. La professoressa Modena, da pediatra, e con una formazione anche in cardiologia pediatrica, vorrebbe concentrare il proprio lavoro sui piccoli pazienti: 'Vorremmo occuparsi dei bambini con sospette cardiopatie e più in generale a quelli con patologie seguiti dal servizio di neuropsichiatria con il progetto di unico centro per l’assistenza e la cura: 'Oggi questi bambini e le loro famiglie sono obbligati a dividersi in diversi centri della città, anche solo per le analisi, dalla rotonda all'Ausl. Noi vorremmo concentrare in un unico luogo tutto questo, per alleviare i disagi che si aggiungono a quelli derivanti da una situazione già complicata'

Gli occhi della professoressa Modena brillano dall'entusiasmo mentre parla, e già si vede, a fianco dei pazienti, adulti e bambini, con la possibilità di regalare loro quell'assistenza non solo tecnica ma anche umana che riporta anche l'immagine del luminare e dello specialistica alla dimensione del medico, nell'accezione più ampia del termine. Ci chiediamo dove la Professoressa Modena abbia trovato la forza prima per potere attraversare il calvario giudiziario che ha comportato anche l'esilio dalla propria città ed oggi per potere guardare al futuro con entusiasmo e voglia di lavorare. 'Io sono molto credente, ho una famiglia fantastica che mi ha aiutato tanto, un marito meraviglioso e, devo dirlo a costo di passare per patetica, il mio bassotto, la mia cagnolina che mi ha sempre accompagnato regalandomi una vera e propria Pet Terapy, che ho lasciato soltanto per i processi ma che ho tenuto sempre con me'

Rifacciamo un passo indietro. Come l'ha accolta Modena dopo l'esilio e dopo la sentenza di totale assoluzione?

'La città mi ha accolto sempre bene, sia qui sia per la strada, da quando faccio la spesa al mercato all'edicola. Così come i pazienti, le infermiere, gli OSS. Sono tante le persone che mi hanno abbracciato, alcune per circostanza, alcune sincere, alcune per farsi vedere che mi abbracciavano, ed è normale che succeda'

Sul fronte istituzionale ha avuto la stessa accoglienza? 'Beh, non proprio, sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, anche se era tutto prevedibile. Bisogna pensare che in tanti per tempo hanno ritenuto che avessi infangato l'immagine dell'Università e del Policlinico. E quando è stato dimostrato dalla Corte di Cassazione, che non era così, e che quell'immagine non l'avevo sporcata, hanno fatto fatica a riconoscerlo. Ma questo in un certo qual modo lo capisco. Ci sono tante persone che nel frattempo erano venute al posto, tante persone che speravano che non tornassi, altre che non pensavano che non avrei recuperato così rapidamente. Per molto tempo per molti di loro sono stata un fastidioso pacco, un peso ingombrante, ma io ho avuto gli anticorpi. Tutto questo però ora è passato e vorrei ribadire che io non voglio vendetta, ma solo che mi venga riconosciuta quella dignità personale e lavorativa che mi è stata pienamente riconosciuta dalla sentenza della Suprema Corte di Cassazione. Per continuare a lavorare serenamente e a curare le persone ancora per tanto tempo'
 
Gianni Galeotti

 

 


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Ozonoterapia 1

Mivebo
Pressa Tube - Articoli Recenti
'Baggiovara, in quel video il ..
'E’ quindi falso che il personale stesse danzando mentre i pazienti erano ricoverati'
16 Aprile 2024 - 15:54
Le analisi per 4.000 pazienti di ..
Inaugurato sabato 6 ottobre il nuovo allestimento tecnologico del laboratorio che processa ..
08 Aprile 2024 - 00:13
Pasqua, il vescovo di Modena cita ..
Quel fascio bianco, scintillante, che investe Gesù in croce, è un solco di speranza acceso..
29 Marzo 2024 - 15:56
Voto a Modena, centrodestra fa ..
Elegantemente Mezzetti, passa a salutare il rivale e gli stringe la mano. Un po' gentile, un..
23 Marzo 2024 - 12:31
Pressa Tube - Articoli più letti
Esplodono i contagi: è il fallimento..
Si continua viceversa la caccia al no-vax (il quale per ora continua a non infrangere alcuna..
29 Dicembre 2021 - 12:03
No al green pass, lavoratori uniti: ..
'L'articolo 1 della Costituzione oggi viene superato da un decreto che subordina il diritto ..
01 Ottobre 2021 - 21:13
'Green Pass, traditi da Stato e ..
I lavoratori di CNH senza Green Pass, a cui è negata la mensa, hanno ricevuto la ..
23 Settembre 2021 - 13:17
'Non tornerò al lavoro finchè sarà..
La testimonianza di Maria Sole Lanè, referente del gruppo 'La gente come noi' Emilia ..
24 Marzo 2022 - 12:08