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Trasporto e logistica di merci pericolose: il ruolo chiave di un imprenditore e consulente ADR secondo Claudio Sensi

Trasporto e logistica di merci pericolose: il ruolo chiave di un imprenditore e consulente ADR secondo Claudio Sensi

Dietro ogni trasporto di merci pericolose ci sono regole severe, procedure minuziose e una figura professionale spesso ignorata dal grande pubblico


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Ogni giorno migliaia di veicoli attraversano le nostre strade trasportando sostanze che pochi conoscono davvero. Liquidi infiammabili, gas, materiali tossici, carichi che non tollerano distrazioni. Eppure la percezione collettiva riduce la logistica a un flusso anonimo di container e camion. La realtà è un’altra: dietro ogni trasporto di merci pericolose ci sono regole severe, procedure minuziose e una figura professionale spesso ignorata dal grande pubblico, il consulente ADR ovvero: il consulente per la sicurezza del trasporto di merci pericolose.

Claudio Sensi, imprenditore e consulente ADR da oltre vent’anni, lo ripete con chiarezza: il trasporto di merci pericolose non è un dettaglio nel sistema logistico nazionale anzi, mai come nel nostro tempo caratterizzato da forte stress finanziario ed iniziative incontrollate di soggetti poco raccomandabiliè una variabile da monitorare con estrema cautela. “Ogni sostanza ha una storia, ogni trasporto è un potenziale rischio. Trascurarlo significa giocare con la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.”

L’ADR, l’Accordo europeo sul trasporto internazionale di merci pericolose, suddivide le sostanze in tredici classi di rischio. Esplosivi, gas, corrosivi, radioattivi. Un universo tecnico che può sembrare astratto, ma che si traduce in prescrizioni quotidiane: etichettatura, imballaggi, documenti, formazione, piani di emergenza.
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Il consulente ADR non è un burocrate, è il guardiano di un equilibrio delicato.

Claudio Sensi lo sa per esperienza diretta. A inizio carriera, mentre molti suoi coetanei inseguivano percorsi accademici lineari, lui sceglieva di confrontarsi con un mestiere che univa chimica, logistica e responsabilità civili e penali di prim’ordine . L’esame ministeriale, la formazione continua, i rapporti con le autorità di vigilanza: ogni passaggio ha scolpito una professionalità che oggi riconosce come parte integrante della sua identità imprenditoriale.

Il ruolo del consulente ADR, spiega, non si limita a controllare carte e procedure. È molto di più. Verifica la conformità dei trasporti, ma anche l’adeguatezza dei mezzi, la formazione del personale, l’attuazione di piani di sicurezza contro rischi terroristici. Redige relazioni annuali, segnala incidenti, suggerisce miglioramenti. “Il consulente ADR è un coach della sicurezza: prepara l’azienda a gestire il rischio prima che diventi tragedia.”

A metà strada, la frattura concettuale si fa netta. Troppi imprenditori considerano l’ADR un obbligo formale, un costo da sopportare. Claudio Sensi ribalta questa visione. “Chi vede la sicurezza come spesa, non ha capito cos’è il valore. La sicurezza è la condizione che permette al business di esistere.” È la stessa logica che lo guida come Presidente della DLM Coop: integrare le competenze normative in una visione etica e strategica dell’impresa.

Il trasporto di merci pericolose, aggiunge, è anche un banco di prova culturale.
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In Italia manca ancora la percezione diffusa che la logistica sia un’infrastruttura sociale, non solo economica. Incidenti e criticità diventano notizia solo quando esplodono in cronaca nera, ma raramente si racconta il lavoro silenzioso di chi ogni giorno impedisce che accadano. La cultura della sicurezza, per Claudio Sensi, è un patrimonio collettivo da coltivare come un bene comune.

La sua proposta va oltre la semplice applicazione di regole. Chiede più formazione diffusa, più trasparenza nei dati, più coordinamento istituzionale. Durante la presentazione del Libro Bianco dei trasporti pericolosi, ha suggerito di rendere sistematica la condivisione delle relazioni ADR con gli uffici pubblici. Un atto di responsabilità che permetterebbe di avere un quadro preciso delle merci in movimento, delle criticità reali, delle tendenze da monitorare.

A questo si aggiunge un’idea che potrebbe cambiare la mentalità del settore: inserire nei bilanci aziendali una voce esplicita dedicata ai costi della sicurezza. “Così come paghiamo carburante e manutenzione, dobbiamo riconoscere che ogni euro investito in sicurezza è parte del prodotto stesso. È tempo che il cliente lo sappia, che diventi parametro di responsabilità condivisa.”

In queste parole si avverte la convergenza fra competenza tecnica e visione etica.
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Non è un caso che Sensi parli di karma dell’impresa. Ogni scelta, ogni omissione, produce conseguenze. Nel trasporto ADR questo principio diventa immediato: un errore non colpisce solo chi lo commette, ma intere comunità.

E tu, lettore, ti sei mai chiesto quante volte la tua quotidianità dipende da qualcuno che ha saputo applicare correttamente una norma ADR? Dal carburante che usi all’ospedale che visiti, dal bene di consumo che acquisti al farmaco che ti salva. È una rete invisibile, eppure vitale.

Alla fine, il messaggio è semplice e radicale. La logistica non è solo efficienza, è “organizzare la sicurezza per intere comunità” . Il consulente ADR non è un lusso burocratico, è la coscienza tecnica che impedisce al sistema di collassare.

Claudio Sensi lo racconta con la lucidità di chi conosce il potere dall’interno: l’impresa vive delle sue regole, e la sicurezza non è una clausola opzionale. È il fondamento stesso su cui poggia ogni futuro possibile.

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