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Laura, Centro Soccorso Animali: 'In prima linea per tutelare animali'

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Sono esperienza e anche un pizzico di intuito che spingono Laura e il suo staff nel ricercare l'alchimia perfetta per il benessere dei loro ospiti


Laura, Centro Soccorso Animali: 'In prima linea per tutelare animali'
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Continuano gli appuntamenti del sabato con la nostra rubrica, Le donne di Modena curata da Francesca Riggillo.

Laura.

Dal 2004 presta servizio come volontaria presso il Centro Soccorso Animali, canile no-profit modenese autogestito e di lunga data che accoglie cani, e da qualche mese anche gatti, sin dagli anni 80.

“Il CSA è nato da una necessità. 30\40 anni fa un cane poteva essere accolto in canile per un massimo di 5 giorni trascorsi i quali, in caso di mancata adozione, ne subentrava la soppressione. Il nostro Rifugio si prendeva a carico, dove possibile, di questi animali dal destino segnato. Poi con l’evolversi della società le normative sono cambiate e anche il nostro centro si è evoluto con esse”.

Il Centro Soccorso Animali è dunque l’esito vittorioso di una lunga battaglia per i dirtitti dell’animale, per la sua tutela e benessere.

E’ un canile informale, quasi casareccio, una grande famiglia - come ama definirlo Laura - che al momento ospita un centinaio di cani ed una decina di gatti.

“Ogni animale è un ospite. Riceve le cure necessarie, cibo di qualità, cerchiamo di fornire a tutti gli aspiranti adottanti il maggior numero di informazioni, sia sanitario-diagnostico che caratteriale. Dietro ad ogni relazione c’è un lavoro fondamentale: la preparazione, tramite istruttori cinofili, del cane verso un’adozione serena e gratificante da entrambe le parti, animale e famiglia adottiva”.

Di fatto è sviante la concezione secondo la quale il canile è visto come mero luogo di transizione, uno spazio racchiuso entro quattro grate nel quale confinare l’animale in attesa di adozione.

Niente di più sbagliato.

Essenziale è il lavoro degli istruttori cinofili, esperti educatori che con metodologie diverse per ogni cane si prendono cura della psiche, della psicologia intrinseca ai loro comportamenti.

Essi hanno il compito di capire quelle difficoltà che ogni animale può presentare, come ad esempio di socialità, o del troppo abbaiare, quei comportamenti eccessivi e frustranti anche per l’animale stesso, smussarle e condurre l’animale verso un percorso di crescita e di benessere interiore.

“Il loro apporto è importantissimo. Ogni animale ha le proprie caratteristiche, il proprio vissuto ed esperienze che lo conducono ad assumere comportamenti specifici. Possono subentrare problemi di socialità, come la convivenza con il compagno di gabbia, l’orario dell’uscita, un certo volontario. Sono tutte situazioni che possono intaccare la psiche e di conseguenza atteggiamenti dell’animale”.

Il benessere dell’animale, che sia fisico e morale, è al centro dell’esistenza del CSA e la causa per la quale Laura e i volontari della Onlus coltivano con dedizione ed amore il rapporto tra gli animali e le famiglie che decidono di adottarli. Ci racconta a tal proposito la storia di Sofia, una cagnolina vissuta al Rifugio otto anni, di carattere riservato, molto diffidente ed introverso, con una travagliata storia d’adozione.

“Per creare un rapporto affettivo Sofia aveva bisogno di approcciarsi alle persone quando queste erano ferme, perché il movimento le incuteva timore, ad esempio trovava rassicurante salire sul divano quando i mebri della famiglia erano raccolti insieme a guardare la televisione. In questa specifica circostanza, identificava il divano come luogo intimo e l’avvicinarsi a loro come tentativo di affetto. Purtroppo la famiglia non riusciva a comprendere lo sforzo e le intenzioni affettive di Sofia. Questo ed altri atteggiamenti di Sofia venivano erroneamente interpretati, smorzando sul nascere ogni tentativo di avvicinamento tra di loro, così abbiamo dovuto a malincuore richiamarla al canile. Ora sta bene. E’ stata accolta da una nuova famiglia, che ha saputo rispettare i suoi tempi e spazi, con la quale ora, si sono creati bellissimi rapporti”.

Sono esperienza e anche un pizzico di intuito che spingono Laura e il suo staff nel ricercare l’alchimia perfetta per il benessere dei loro ospiti, benessere che, oltretutto, non è semplice da mantenere per il CSA che, ricordiamo, non è il canile intercomunale di Modena ma un’associazione no-profit.

“Per sostenerci economicamente facciamo affidamento al 5x1000 che per noi è fondamentale, copre quasi la metà delle spese. Abbiamo inoltre due convenzioni con due piccoli comuni che riescono a garantirci un certo rimborso spese, abbiamo i nostri banchetti per la vendita di gadgets”.
Ma anche con eventi interessanti. Ve ne segnaliamo due:

La vendita delle uova di Pasqua, rigorosamente fondenti, Domenica 5 Aprile, virus permettendo, presso il canile e, come seconda cosa, un progetto editoriale, la vendita del libro “Il mio nome è Cassandra Jewel” sulla vita della cagnolina Cassandra, la cui padrona è Lucrezia, prima protagonista di questa rubrica (link) e il cui ricavato verrà interamente devoluto al CSA.

Per ultimo, vi invitiamo, una volta terminato questo periodo buio e di incertezze, a visitare gli ospiti del Rifugio con l’augurio di aver ispirato nell’animo di tutti i modenesi desiderosi di ampliare le loro famiglie, la voglia di accogliere uno dei beneamati ospiti del Centro Soccorso Animali.

Francesca Riggillo


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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