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La notte delle stelle cadenti
La Pressa
Ammirare le stelle significa, per tradizione, anche esprimere un desiderio
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Il 10 agosto è conosciuto come la Notte di San Lorenzo ed è tradizionalmente considerato il giorno perfetto per osservare le stelle cadenti.
Milioni di persone guardano il cielo alla ricerca di una lacrima di San Lorenzo per esprimere un desiderio.
Le stelle cadenti, in realtà non sono né stelle né tanto meno cadenti: non sono altro che densi sciami di detriti rocciosi e di ghiaccio, che derivano da frammenti di comete, di asteroidi, o di altri corpi celesti ed entrano in contatto con l'atmosfera terrestre. Al momento del contatto queste si surriscaldano, dando vita a radiazioni luminose visibili dalla terra.
'Le stelle cadenti' possono viaggiare tra i 10 e i 7 km al secondo, riscaldandosi per brevi istanti. È per questo motivo che possono essere visti per pochissimi attimi. Questo fenomeno avviene in diversi periodi dell'anno, anche se meno visibili.
Quello più conosciuto è appunto la Notte di San Lorenzo, ma in realtà non è solo per una notte. Il periodo va dalla fine di luglio alla fine di agosto, con un picco tra il 9 e il 13 agosto.
Giovanni Pascoli scrisse, nella poesia Dieci agosto, una tra le più struggenti opere della letteratura italiana, in ricordo del padre assassinato mentre tornava a casa la notte del 10 agosto 1867: 'San Lorenzo, io so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla, arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla'.
Ammirare le stelle significa, per tradizione, anche esprimere un desiderio. Nel 'De Bello Gallico di Gaio' di Giulio Cesare i 'desiderantes' erano i soldati, che dopo aver combattuto durante il giorno, aspettavano sotto le stelle i compagni non ancora tornati. Nella tradizione cristiana le stelle sono diventate le lacrime di San Lorenzo bruciato sopra una graticola e così le stelle cadenti del 10 agosto sono anche associate ai carboni ardenti su cui venne bruciato il Santo.
Redazione Pressa
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