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Modena, inaugura 'Vandalismo culturale' allo spazio Hobo

Modena, inaugura 'Vandalismo culturale' allo spazio Hobo

Mostra personale di Collettivo FX e Zelle Asphaltkultur. In via Carteria


2 minuti di lettura

Tradizione e sapori di Modena
Domenica allo spazio Hobo di via Carteria a Modena inaugura la mostra 'Vandalismo culturale'. Attraverso le opere del Collettivo FX (IT) e Zelle Asphaltkultur (DE), “Vandalismo culturale - Cultural vandalism” racconta il filo rosso che collega le politiche securitarie, da molti anni unica risposta a problematiche relative all’integrazione, alle disparità sociali, alla marginalità, alla propaganda militarista che, oggi più che mai, permea la comunicazione di massa. La mostra terminerà domenica 28 aprile 2024.

'Con la serie “See something, say something”, il collettivo FX sottolinea come, ricorrendo a strumenti quali il “controllo di vicinato”, non si faccia altro che delegare funzioni che dovrebbero essere esclusive pertinenze di personale altamente specializzato e fomentare sentimenti di sospetto all’interno di quartieri nei quali i cittadini vengono esplicitamente invitati a spiare, chiusi nelle loro case, ciò che accade fuori, alla ricerca di ogni devianza rispetto a una presunta e mutevole normalità. La serie in progress “Retreat” nasce invece da un intervento improvvisato di Zelle Asphaltkultur e Collettivo FX in un non-luogo lungo la ferrovia Reggio Emilia - Milano. Un esercito di soldati realizzato a quattro mani senza alcun bozzetto preparatorio o pianificazione, sembra camminare in una direzione precisa, come se si stesse dirigendo da qualche parte: potrebbe essere un’invansione, ma al contrario è una ritirata, a simboleggiare la sconfitta del genere umano nel ricorso all’uso delle armi.
Il dipinto dell’estate del 2023 ha poi dato vita a cicli di opere realizzate indipendentemente dai due collettivi, ben riconoscibili nello stile e legate dalla comune origine concettuale.' (Pietro Rivasi).

COLLETTIVO FX
Collettivo FX nasce nel 2010 nella profonda provincia di Reggio Emilia. Innamorati della terra, operano su tutte le sue superfici, senza porsi limiti se non quelli di preservare tutte quelle storie troppo importanti per passare sotto silenzio. Sono storie di strada su strada, di comunità per le comunità, narrate in modo mai banale; spaccati di bellezza rientranti a pieno titolo in quella sezione della Storia dell’arte chiamata Street Art.Numerose le singole opere e i progetti itineranti e di coinvolgimento sociale che negli anni hanno realizzato in Italia e nel mondo. Tra gli interventi in Italia si ricordano quelli a: Reggio Emilia, Campegine (Museo Cervi), Casale Monferrato (Ist. linguistico), Modena, Finale Emilia (Festival Icone), L’Aquila (Muspac), Matera, Parma, Palermo (Quartiere Zen e MTO), Vedriano (Sagra della Street Art), Milano,Torino , Bologna (Baum Festival), Imola (Restart Festival), Ariano Irpino (Carcere), Sant’Angelo dei Lombardi (Carcere), Napoli (Rione Sanità), Ravenna (Casa Circondariale), Genova (Ex
Manicomio di Quarto), Tricarico (Matera 2019),All’estero hanno dipinto a: Gerusalemme, Ramallah, Almaty (Artbat Festival), Mostar, Barcellona, Valencia, Fanzara (Miau Festival), Londra, Madrid , Las Mesas (La Muncha Festival), Lugano, Tunisi, Madeburg (Opus Acquanet Festival), Dresda.

Stefano Soranna
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