Penso che sia anche per questa vitalità conoscitiva che amo così tanto la cattedrale della mia città.
Oltre ad essere un punto di riferimento importante per la preghiera e l’accoglienza spirituale, il Duomo di Modena ci rende famosi nel mondo. Esso è un punto di contatto importante che apre la nostra città all’esterno, contribuisce a liberarla dal provincialismo che rischia di far chiudere su sé stesse le comunità che abitano centri urbani di piccole o medie dimensioni come Modena. Dal 1997 questo patrimonio internazionale è stato riconosciuto ufficialmente dall’Unesco.
Quest’anno dunque è un anniversario importante per ricordarci che in città abbiamo qualcosa di prezioso, un dono spirituale, artistico e culturale da preservare con cura e da riverire.
È importante fruire di questo patrimonio e godere della sua presenza in città: c’è davvero da esserne orgogliosi. Tuttavia è altre sì preminente capire cosa abbiamo davanti: un’opera d’arte inestimabile che artisti, committenti e autorità locali hanno voluto e costruito quasi mille anni fa per funzioni specifiche. Essa non è solo bella da ammirare e visitare ma anche utile e per preservarla occorre rispettarne le funzioni.
In occasione di questo importante anniversario ho voluto dare, insieme ad alcuni collaboratori dell’associazione di cui sono Presidente, un contribuito alla celebrazione dei vent’anni del sito Unesco, contributo che è un ringraziamento a questo luogo e alla straordinaria figura storica e spirituale del Santo patrono a cui è dedicata.
Il mio contributo si è articolato in una pubblicazione intitolata “Tempo e spazio in età medievale. Trasformazioni e rappresentazioni intorno al Duomo di Modena” e nel programma della rassegna Modena Bai Nait messo a punto con altri collaboratori de LaRoseNoire associazione culturale e dell’associazione Amici dell’Organo J.S. Bach. Quest’anno l’intero programma sarà dedicato, seppur con argomenti molto diversificati che vanno dalla tarda antichità all’età moderna, interamente alla cattedrale di Modena e alla figura di San Geminiano.
Il libro “Tempo e spazio in età medievale.
Il tempo fu un’idea centrale nel Medioevo e fu alla base dell’elaborazione del sistema cosmologico, della produzione artistica e culturale.
La cattedrale di Modena che ha mantenuto pressoché inalterato il suo programma iconografico originale, è un terreno ideale per indagare nelle concezioni riguardanti il tempo e lo spazio che si sono susseguite dall’alto medioevo alle soglie dell’età moderna. All’interno del volume potremo trovare nuove analisi che riguardano gli elementi iconografici e architettonici del Duomo. Partendo da queste analisi il lettore può aprirsi, a seconda delle sue conoscenze e della sua disponibilità, a riflessioni più profonde che riguardano l’epoca attuale. Elisabeth Mantovani
Di seguito il programma completo della V edizione di Modena Bai Nait 2017 intitolata quest’anno “Racconti intorno alla cattedrale” e la scheda del mio nuovo libro: entrambi sono un invito alla riflessione e alla presa di coscienza, a godere più profondamente e in modo più significativo di questa grande presenza
Tempo e spazio in età medievale (il libro - Edizioni Artestampa)