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Mummia di bambino, a Modena parte il restauro

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Parte oggi il restauro dal vivo della piccola mummia di bambino conservata ai Musei civici di?Modena


Mummia di bambino, a Modena parte il restauro
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Parte oggi il restauro dal vivo della piccola mummia di bambino conservata ai Musei civici di Modena: al lavoro, al terzo piano di Palazzo dei Musei nella Sala del Peru', c'eè la restauratrice Cinzia Oliva, fra i massimi esperti italiani nel restauro di tessuti archeologici e mummie egiziane.
Per vederla all'opera, l'ingresso è libero dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 e il restauro prosegue fino a venerdì 8 febbraio sempre in largo Sant'Agostino. Questa mummia, che appartiene a un bambino di tre anni, è la protagonista della mostra 'Storie d'Egitto' che aprira' ai Musei civici di Modena il 16 febbraio: al restauro si è arrivati dopo una lunga serie di analisi scientifiche all'avanguardia eseguite sul corpo della mummia e che hanno permesso di stabilire sesso, età e datazione del piccolo corpo imbalsamato: si tratta di un bambino di tre anni vissuto in Epoca Romana, fra I e II secolo d.

C.

.


Se da oggi a venerdì prosegue il lavoro della restauratrice, nel weekend, invece, verranno presentati metodologie e risultati dell'intervento, in collaborazione col Polo Museale UniMore.
L'appuntamento e' per sabato 9 e domenica 10 dalle 15 alle 18 al Teatro Anatomico di via Berengario, sempre a ingresso libero fino a esaurimento posti (massimo 30 per volta). Prerequisito indispensabile per procedere al restauro e' stata la conoscenza delle risultanze degli esami diagnostici, si legge in una nota, parte dei quali realizzati grazie alla disponibilita' della Struttura di Radiologia dell'Azienda ospedaliero universitaria di Modena. La mummia presenta una grande lacerazione e lacuna nella sezione superiore del torace, con distacco della testa (attualmente scheletrizzata) e mancanza dei piedi, confermata dalle indagini radiologiche.

Nella sezione inferiore del corpo mummificato risultano inserite bende realizzate con un tessuto differente che le analisi hanno confermato essere di restauro.

La diagnostica ha convalidato che sia le bende originali che quelle di restauro sono di lino. 'La prima operazione di restauro- ha spiegato Cinzia Oliva- riguarda la pulitura, eseguita con grande cautela per riconoscere e distinguere fra il materiale antico depositato sulle fibre (tracce organiche o di materiale legato alle tecniche di imbalsamazione) e quello moderno, dovuto ai prodotti dell'inquinamento, di attacchi biologici o di successivi interventi di restauro'. Si utilizza un aspiratore chirurgico a bassa potenza e con pennelli di diversa morbidezza, mentre i depositi di polvere piu' persistenti vengono rimossi per leggera abrasione con spugne in gomma naturale vulcanizzata senza solventi e additivi. 'Per evitare di forzare o spezzare i tessuti e ripristinare parte dell'elasticita' perduta si utilizza un umidificatore a ultrasuoni, che rilascia vapore acqueo a temperatura ambiente', aggiunge la restauratrice. Al termine, conclude, 'va consolidato il bendaggio e recuperata ove possibile la forma originale del corpo'. Il tulle, precedentemente tinto di un colore adeguato, viene posizionato e cucito su se stesso, attraverso una fettuccia di lino, mediante un ago curvo chirurgico. Quanto alla grande lacuna in corrispondenza del torace, viene ulteriormente protetta da un inserto in tela di poliestere per impedire la fuoriuscita dei resti organici. La mostra 'Storie d'Egitto' sara' visitabile gratuitamente dal 16 febbraio 2019 fino al 7 giugno 2020.

Redazione Pressa
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