Piazza Grande, Duomo e Ghirlandina: l'Unesco e i meriti di Garzillo

L'allora soprintendente Elio Garzillo e la direttrice Enrica Pagella contribuirono in maniera determinante al riconoscimento. Un impegno, il loro, dimenticato

Universalità, eccezionalità, unicità, autenticità, queste le caratteristiche dell’insieme e unicum modenese, che superarono il vaglio vent’anni fa nel 1997 del comitato dell’Unesco, premiando Modena e il sito monumentale composto dal Duomo di Lanfranco e Wiligelmo, la Ghirlardina dei Campionesi e la Piazza Grande, con l’iscrizione e riconoscimento nella lista dei beni patrimoni mondiali dell’umanità.
Va da sé che l’essere inclusi in tale lista, oltre che un bel premio e un biglietto da visita come pochi a rappresentare la nostra città nel mondo, chiama l’amministrazione a mettere in campo ancor di più tutte le possibili azioni atte alla salvaguardia e tutela dello straordinario patrimonio in tutte le sue parti. Purtroppo si rileva tuttora la mancanza di un sistema di video-sorveglianza, specialmente lungo le fiancate del Duomo, e nel vicolo Lanfranco sono recentissimi nuovi scavi nei blocchi di tenera arenaria, la polvere così ottenuta dai soliti acquirenti è utilizzata per scopi autolesivi.
Ma a chi dobbiamo questo prestigioso riconoscimento, e di cui quest’anno riccorre il ventennale?
Alla solitaria e lungimirante azione nel 1996 del Soprintendente Elio Garzillo, fu aiutato soltanto e come volontaria, dalla direttrice di allora dei Musei Civici di Modena, Enrica Pagella, (oggi a Torino), raccolsero e predisposero tutta la documentazione necessaria (testi, relazioni, pubblicazioni varie, materiale fotografico, grafici e mappe), tutto il materiale documentario fu inviato al comitato Unesco di Parigi , ci furono sopralluoghi e verifiche e il procedimento così avviato si concluse positivamente con la universale iscrizione. Giustamente l’amministrazione oggi è più che conscia dell’immenso significato del prestigioso riconoscimento del sito , enorme significato che si traduce in una maggiore visibilità, promozione e richiamo turistico di riflesso anche per la città intera. Ma vent’anni fa l’azione sopracitata non fu per niente appoggiata, anzi fu addirittura osteggiata ,financo alla dichiarazione impropria e pure miope del sindaco di quel tempo, per lui il soprintendente “ le pensava tutte pur di mettere dei vincoli “ che avrebbero limitato la integrale fruizione in tutto il contesto.
È bene ricordare esattamente come si svolsero le cose, perché sempre tanti sono gli smemorati oppure semplicemente disinformati. Pochissimi giorni fa è stato approvato il Regolamento comunale del sito Unesco di Modena, preceduto da due commissioni consiliari congiunte, dove abbiamo avuto il piacere di ascoltarne l’illustrazione dai vertici dell’assessorato alla cultura, che dei Musei Civici, e in proposito nulla si è sentito, nessun riferimento, accenno sulla genesi della vicenda, frutto dello straordinario lavoro, fatto nella totale indifferenza della comunità vent’anni fa , da Garzillo e da Pagella, e verso di loro la città è in grandissimo debito. E non si può che concordare e rilanciare l’invito e suggerimento già proposto da Italia Nostra, che con una recente nota ha ricostruito la solitaria e straordinaria vicenda, per sdebitarsi va riconosciuto pubblicamente loro il merito di cui la città e l’attuale amministrazione oggi si fregia, una menzione speciale a Pagella, e a Garzillo si assegna al più presto la cittadinanza onoraria.
Franca Giordano

Attenta, curiosa e frequentatrice del mondo artistico e culturale della città, lo seguo attivamente e con molto interesse nell’evoluzione dei suoi grandi progetti culturali.<.. Continua >>