Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il complesso comprendente il Duomo, la torre Ghirlandina e piazza Grande è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1997. Dal 2006, grazie alla legge numero 77 (“Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella 'lista del patrimonio mondiale posti sotto la tutela dell’Unesco”, è possibile partecipare a bandi per l'assegnazione di fondi per valorizzare il patrimonio culturale.
Dall'emanazione della legge, il Sito Unesco di Modena ha ottenuto il finanziamento di 9 progetti, per un totale di 614 mila euro. Grazie ai finanziamenti sono state realizzate analisi dei materiali e delle condizioni della Cattedrale e della Torre per agevolare le ultime campagne di restauro. Sono stati anche compiuti rilievi laser che daranno luogo a una ricostruzione virtuale in 3D, a scopo sia conservativo, sia divulgativo.
Sempre grazie ai finanziamenti pubblici è stato avviato il progetto di segnaletica e di audioguide in cinque lingue straniere.
Il sito di Modena è un bene di carattere monumentale, iscritto quindi sulla base di criteri culturali e definito 'un capolavoro del genio creativo dell'uomo', poiché è espressione dell'attività di due personalità d'eccezione, l'architetto Lanfranco e lo scultore Wiligelmo. La loro creazione, infatti, si propose come importante modello per tutto il Romanico padano. L'intero complesso costituito dalla Cattedrale, dalla torre Ghirlandina e dalla piazza costituisce inoltre una 'testimonianza unica o quantomeno eccezionale di una civiltà o di una tradizione scomparsa', esempio eminente di insediamento urbano legato ai valori della civiltà comunale, con il suo peculiare intreccio di funzioni religiose e civili.
Fin qui il riconoscimento. Poi c'è, o ci sarebbe dovuta essere, la valorizzazione, la promozione.
Magari in una costante crescita di iniziative, anche di marketing nazionale ed internazionale, capaci di attirare l'attenzione su questo patrimonio. E qui le note dolenti. Se in occasione del decennale venne organizzato un convegno nazionale, inaugurato un sito web (www.unesco.mo.it), e lanciate (a parole), iniziative internazionali per la promozione turistica del sito Unesco, ben poco, oggi, di quel lavoro, sembra rimasto. Anche solo da rilanciare. A partire del sito web curato dal referente per il sito Unesco del Comune di Modena, presentato dieci anni fa ma che che oggi, quando lo si digita, presenta errore. Pagina bianca, non disponibile. Sparito, insieme a quei contenuti (gallery, approfondimenti, eccc...), allora presentati come fondamentali e capaci di costruire un percorso di promozione che in realtà, oggi, sembra interrotto.