'La scadenza è prevista per il 29 marzo 2026, come è possibile leggere dal cartello esposto all’ingresso di cava (foto in alto). Non ci aspettavamo che nel 2021 venisse autorizzata una nuova cava, a distanza di più di dieci anni dall’approvazione del piano delle attività estrattive, ora che tutte le altre escavazioni sono ormai ultimate. Questa cava produrrà un traffico di camion di ghiaia continuo, per almeno altri tre anni, in pieno centro abitato, davanti alla Basilica. La ghiaia scavata nella nuova cava, “Ponte Rosso 2” verrà infatti lavorata all’interno dell’unico frantoio attivo nel nostro territorio, il frantoio “San Cesario” di via Modenese'.

'Riaprire una cava dopo che tutte le
'Se l’Amministrazione non avesse concesso l’autorizzazione della nuova cava “Ponte Rosso 2”, nulla di tutto questo si sarebbe verificato - chiude il Comitato -. Noi del Comitato ci chiediamo: era necessario autorizzare una nuova cava a piano estrattivo concluso? Perché i cittadini di Altolà e dell’intero centro abitato di San Cesario devono continuare a subire per altri tre anni il traffico continuo ed assordante di camion di ghiaia? In cambio di cosa? Delle ciclabili che ancora non ci sono? Altolà cave, il nostro Comune ha già dato'.