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Il Comitato Modena Salute e Ambiente, uno dei protagonisti della opposizione al raddoppio dell’inceneritore, ha realizzato per la Pressa un dossier dettagliato che fotografa attraverso le cifre diffuse dal gestore stesso (Hera) la situazione dell’impianto modenese che brucia ogni anno oltre 200mila tonnellate di rifiuti. Un quadro che contribuisce al dibattito sul tema-rifiuti, sulle sue ricadute ambientali ed economiche, e che racconta di come Modena sia diventata negli anni uno dei poli dell’incenerimento in Italia.
Pubblicheremo il dossier in più puntate, il mercoledì e il venerdì. Siamo giunti oggi alla diciasettisima puntata.
Si tratta, come già detto, un resoconto effettuato da una delle parti in causa (anche se i dati sono diffusi direttamente da Hera e quindi non smentibili), ovviamente qualora Hera o altri soggetti interessati volessero replicare, La Pressa ospiterà ogni intervento.
PER ORA HERA NON HA VOLUTO COMMENTARE
Dopo la ricerca prescritta dalla VIA, il parere dell'Ordine dei Medici, una analisi sui dati del Registro Tumori, la parte finale dell'indagine Moniter oggi il tema dei costi.
Costi, ma quanto mi costi.
2002 Nasce HERA e quasi contemporaneamente parte un piano di ammodernamento/potenziamento degli inceneritori del gruppo.
2005 Hera assorbe Meta, con incorporata l’autorizzazione al raddoppio di Modena.
2008 20 dicembre. In una intervista all’Informazione l’Ing. Galli, di Hera, precisa i costi della 4° Linea: sono 80 milioni di Euro. Tanti.
Ma il dato ancora più interessante sono i costi annui di gestione.
2010 26 novembre Da una interrogazione in Consiglio Comunale da noi “suggerita”.
Escono i costi annui di gestione:
Ricaviamo per il 2010 un costo totale annuo di 29.517.208 euro, in meno di tre anni se ne fa uno nuovo! Siamo a poco meno di 100.
000 Euro/giorno! Solo per l’inceneritore di Modena.
La voce più grossa di spesa, con 9.000.679 euro/anno ( quasi il 30 % del totale ) sono oneri finanziari e ammortamenti. A seguire con 5.769.106 anche la “renumerazione del capitale investito”, anch’esso allora consentito dalla legge (oggi non sappiamo se è ancora così), pari al 5.3%. In pratica metà dei costi se ne vanno in oneri finanziari relativi al capitale investito o ai mutui accesi ecc... Con questi livelli di costi annui/giornalieri, metà dei quali finanziari e quindi indipendenti dal bruciato, forse diventa necessario vendere la capacità di incenerimento eccedente il fabbisogno provinciale fino a saturare l’impianto. Il costo medio “al cancello” di una tonnellata di rifiuti urbani incenerita è di circa 110-120 euro.
L’inceneritore di Modena, nell’anno di questo conteggio, 2010, ha bruciato 157.784 t, nel 2016 sono state 212.242. Nello stesso periodo i rifiuti “modenesi” inceneriti sono passati 114.013 t (2010) a 125.660 (2016). (A proposito: I rifiuti “modenesi” perfettamente entro i limiti di capacità del vecchio impianto, quindi per i rifiuti di Modena il raddoppio non serviva).
Da questi dati si ricava che nel 2016 ben 86.582 t (40 % del totale!) sono da fuori Provincia, per un incasso di circa 10 milioni di Euro per i rifiuti da fuori provincia!
Si realizza così la poco lusinghiera condizione : Rifiuti e Inquinamento da tutta Italia a Modena, Ricavi a Bologna e Piazza Affari.
Nota del Comitato MSA : non sappiamo se questo “risvolto” fosse previsto nella cessione di Meta a Hera nel 2005, ma come risultato a oltre 10 anni dalla fusione non ci sembra un granché, almeno per Modena. Oltretutto il Comune di Modena è sì socio in Hera, ma con meno del 9%. Si realizza di nuovo sul piano finanziario quanto accaduto sul piano impiantistico ( il minimo bruciabile), ovvero non più un inceneritore al servizio della comunità ma la comunità al servizio dell’inceneritore.
Ancora costi: altri 5.650.921 servono a smaltire i fanghi residui della combustione. E così via spendendo. Ci sono anche dei ricavi, ma sono di origine “pubblica”, ovvero da vendita di energia elettrica ( TLR sta per teleriscaldamento, ma vale zero a Modena) e certificati verdi. Ricavi allora in essere grazie a particolari regolamenti sui contributi ai produttori utilizzanti fonti “ rinnovabili”, che comprendevano anche gli inceneritori. E quindi a spese di tutta la collettività.
Informazioni indicative danno per 500-600 milioni di Euro l’ investimento globale che il Gruppo Hera ha fatto per ammodernare/potenziare negli stessi anni di Modena tutti i suoi inceneritori. Se rapportiamo queste cifre di costo annuo di Modena, circa il 37% della spesa iniziale, a tutto il parco inceneritori di Hera ne esce un costo indicativo annuo globale di mantenimento/gestione di 150-200 milioni di Euro!!. (500-600.000 mila euro al giorno, oltre 1 miliardo in lire!) Questo solo dato economico, oltre al dato politico, da l’idea delle attenzioni e tensioni attorno allo smaltimento dei rifiuti in generale e tramite incenerimento in particolare. Per dato politico intendiamo le varie Amministrazioni Locali che hanno puntato tutto solo sull’incenerimento, senza un vero e proprio piano alternativo di una seria e convinta raccolta differenziata. Che ora devono maneggiare questi costi, essendo anche soci/proprietari degli inceneritori stessi.