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Ha preso il via ieri, domenica 14 aprile, la 56esima edizione di Vinitaly, l’appuntamento internazionale più importante dedicato al mondo del vino, in programma a Veronafiere fino a mercoledì 17 aprile.
Anche per il 2024 i produttori dell'Emilia-Romagna i Consorzi, le cantine e tantissime etichette sono presenti nello spazio da oltre 2000 metri quadrati dedicati. Presenti, nel padiglione regionale, più di un’ottantina di vignaioli con il coordinamento da parte di Enoteca regionale e la partecipazione dei Consorzi del vino.
Il settore del vino in Emilia-Romagna
Con la vendemmia 2023, a Piacenza a Rimini, sono stati prodotti 7,9 milioni di quintali di uva in regione su 53 mila ettari di vigneti e circa 16 mila imprese.
In Emilia-Romagna si coltivano più di 150 vitigni, i primi cinque dei quali per maggior superficie coltivata sono Trebbiano romagnolo, Sangiovese, Ancelotta, Lambrusco Salamino di Santa Croce e Pignoletto, che rappresentano il 65% della produzione.
Nel cosiddetto ‘Vigneto Italia’, l’Emilia-Romagna si conferma quinta regione italiana per superficie vitata (dopo Veneto, Sicilia, Puglia e Toscana), terza per uva prodotta e seconda regione dopo la Puglia per produzione di vini comuni da tavola. Le province a maggior produzione vinicola sono Ravenna (46%), Reggio Emilia (17%) e Modena (13%).
Il sostegno pubblico al comparto
Negli ultimi tre anni la Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione 42 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle imprese vitivinicole, aumentare il valore aggiunto delle produzioni, l’innovazione tecnologica e il miglioramento dell’efficienza energetica dei siti produttivi.
Queste risorse arrivano dall’Organizzazione comune di mercato (fondi europei) e si traducono in contributi per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature per attività come la lavorazione e commercializzazione dei vini, costruzione e ristrutturazione di cantine, installazione di impianti fotovoltaici, allestimento dei punti vendita per il mercato diretto e vendita online.
La Regione inoltre sostiene la produzione vitivinicola con circa 26 milioni di euro ogni anno, in particolare su tre interventi: la ristrutturazione e riconversione dei vigneti (13 milioni di euro), gli investimenti nelle cantine (6 milioni di euro), la promozione dei vini a denominazione d’origine e indicazione geografica verso mercati extra europei (7 milioni di euro).
La promozione internazionale delle Dop e Igp
L’Emilia-Romagna è la regione che esporta di più nel panorama italiano e la seconda voce di export è l’agroalimentare. La Regione ha avviato una strategia con i consorzi delle 44 Dop e Igp, il comparto vinicolo, le imprese agricole e agroalimentari e l’intero sistema di promozione regionale, per portare all’estero un vero e proprio patrimonio economico e culturale.
Riguardo all’export, c’è grande attenzione verso gli Stati Uniti, principali importatori di vino al mondo, mentre la crescita di importazioni in Canada negli ultimi 20 anni raggiunge il 152%. A questo proposito, la Regione assieme ai Consorzi sarà il prossimo giugno 2024 al Summer Fancy Food di New York, il più grande evento commerciale negli Stati Uniti per l'industria alimentare e delle bevande.
Tra i numeri più significativi della Food Valley ci sono le produzioni che valgono 3,6 miliardi di euro su 8,5 miliardi a livello nazionale e il comparto agroalimentare regionale che pesa per 34 miliardi di euro, di cui 10 miliardi esportati. L’agroalimentare in Emilia-Romagna dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, con esportazioni sia di grandi marchi dell’alimentare conosciuti in tutto il mondo sia di imprese con produzioni di nicchia.
Le filiere in ambito vinicolo permettono di avere un sistema di produzione e commercializzazione consolidato. I grandi gruppi regionali e le tante piccole cantine indipendenti esportano in tutto il mondo, in una fase storica nella quale - anche a fronte di una contrazione generalizzata dei consumi - l’Italia è il secondo esportatore mondiale di vino dopo la Francia.
Redazione Pressa
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