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'Il Governo deve a tutti i costi prorogare l’azzeramento degli oneri di sistema che scadrà il prossimo 31 marzo, voce che pesa per 12,4 miliardi di euro all’anno sulla spesa energetica degli italiani'. E’ questo l’appello lanciato dal Codacons al Governo Meloni.
'Una larga parte degli oneri di sistema serve a finanziare spese che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli utenti, all’interno della voce oneri di sistema in bolletta sono presenti infatti balzelli per coprire lo sviluppo tecnologico e industriale, la messa in sicurezza del nucleare, compensazioni territoriali, sostegno alla ricerca di sistema, realizzazione delle reti di teleriscaldamento, copertura del bonus elettrico e del gas, addirittura, regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci - afferma il vicepresidente regionale del Codacons Fabio Galli -.
Voci che, sommate, incidono fino al 22% sulle bollette elettriche degli italiani e che solo nel 2020, secondo i dati ufficiali di Arera, sono costate 12,4 miliardi di euro alle famiglie italiane, così suddivisi: la componente Asos (Oneri relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione CIP6) ha inciso per 10,12 miliardi, di cui 8,7 miliardi di sostegno alle rinnovabili e 1,6 dai contributi per le aziende energivore. 2,2 miliardi di euro sono stati assorbiti dalla componente Arim: 442 milioni per i siti nucleari, 443 alle ferrovie, 920 per la promozione dell’efficienza energetica. Se non si prorogherà l’azzeramento degli oneri di sistema, le varie ipotesi di calo delle bollette non si verificheranno, al contrario potrebbero esserci degli aumenti'.
Redazione Pressa
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