In pratica, e 'diversamente da come sembrava dovesse essere garantito', le condizioni bancarie previste per i dipendenti dell''azionista di maggioranza, Unipol appunto, non saranno interamente mantenute'. E quindi, o Bper rivede e aggiusta, oppure potrebbe perdere parecchi dipendenti-clienti. Detta in altri termini: se Bper non manifestasse 'un reale interesse a mantenere le migliaia di correntisti tra dipendenti Unipol, parenti e affini, occorrerà ricercare un istituto bancario disponibile ad offrire le migliori condizioni di mercato, fermo restando la possibilità per ognuno di affidarsi, fin da subito, a un'altra banca', avvertono First-Cisl, Fisac-Cgil, Fna, Snfia, Uilca-Uil.
I sindacati si sono fatti subito sentire con Bper per chiedere il mantenimento della facoltà per lavoratori, 'nonchè obbligo contrattuale per l'azienda, di richiedere prestiti personali in base a quanto gia' previsto dal nostro contratto. Purtroppo, in base a quanto riferito, l'effettiva concessione dei suddetti prestiti sarebbe attivabile a partire dal mese di febbraio del prossimo anno'. Così è stata sollecitata una 'procedura d'urgenza per l'erogazione in tempi brevi delle cifre richieste, soprattutto per le situazioni di difficoltà dei colleghi interessati. Analogamente, riteniamo il Gruppo Unipol debba farsi carico anche del maggior costo deciso da Bper riguardante le spese istruttorie per mutuo (0,30%), almeno fino alla definizione-rinnovo del nostro contratto integrativo aziendale, nel quale regolamenteremo il nuovo trattamento'.
Bper si è riservata di dare riscontro nelle prossime giornate, 'a seguito del quale, evidentemente, faremo le nostre debite valutazioni'.