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Tra la politica di maggioranza e opposizione divisa nella lettura della situazione economica ad un anno dall'insediamento del nuovo governo e nel pieno della discussione sulla nuova legge di bilancio, ci sta l'impresa. Capace di risentire di tutte le influenze del contesto nazionale e internazionale. Economico, finanziario e politico. L'impresa, quella rappresentata da Confesercenti Modena ha voluto fare il punto su questi temi, ad un anno da quello fatto, alla vigilia elettorale con i parlamentari modenesi. Nella sede di via Piave di Confesercenti Modena si sono ritrovati alla presenza dei vertici provinciali dell'associazione presieduta da Mauro Rossi e dal segretario nazionale Mario Bussoni. Dialogo aperto con gli Onorevoli Stefania Ascari, Daniela Dondi, Stefano Vaccari e il Senatore Michele Barcaiuolo.
'La situazione delle imprese dei nostri settori attualmente è difficilissima.
A preoccupare sono i consumi, che sono in costante regresso e il fatto che siamo arrivati, per quel che riguarda l'accesso al credito, all'anno peggiore dopo il 2011. Le condizioni di finanziamento per le piccole imprese e le loro esigenze sono ormai quasi inaccessibili: chiediamo con forza che da questo punto di vista vengano fatti degli interventi. Inoltre, nel nostro Paese è sempre più difficile aprire nuove imprese e poterle gestire, poterle implementare. Va ricostruita una cultura dell'impresa, con formazione, tutoraggio e sostegno nella formazione delle piccole imprese e in particolare quelle che contraddistinguono il territorio, che lo caratterizzano, che danno lavoro e forza all'economia locale. Non ci sarebbe mai stato il made in Italy se non ci fossero stati gli esercizi tradizionali nostrani' commenta Mauro Bussoni, Segretario Nazionale Confesercenti.
'Nei settori che rappresentiamo si stanno verificando delle condizioni di predominio, con la conquista di importanti quote di mercato, da parte delle grandi piattaforme dell'on line. Tutto questo impoverisce i territori in termini di lavoro e ricchezza: chiediamo che venga istituita una seria regolamentazione ed equa tassazione perché abbiamo bisogno di ridare impulso alle imprese del territorio. Dobbiamo sostenere i giovani, chi ha il coraggio di fare impresa, con la formazione e creando delle condizioni di vantaggio per le piccole imprese, anche da un punto di vista fiscale. Non può essere lasciato il mercato alle grandi piattaforme che traferiscono la principale ricchezza in altri Paesi e non in Italia. Sia chiaro che il problema non è lo strumento dell'e-commerce, inarrestabile e in molti casi utile anche ai nostri imprenditori, ma i privilegi delle grandi piattaforme' conclude Bussoni.
Redazione Pressa
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