Maserati da inizio 2024 ha già utilizzato giornate di cassa integrazione immediatamente dopo il periodo feriale natalizio, ha richiesto un ulteriore periodo nella settimana in cui cade la festività del Santo Patrono e, ancor prima del rientro al lavoro, ha preannunciato due ulteriori settimane di cassa integrazione a febbraio. Nell’incontro con i sindacati ha inoltre comunicato ulteriori settimane di cassa integrazione nel mese di marzo lasciando intendere, peraltro, che la primavera non sarà migliore.
Nei fatti i 220 dipendenti dello stabilimento di via Ciro Menotti, operai ed impiegati, hanno svolto il 26 gennaio il loro ultimo giorno di lavoro e rientreranno al lavoro il 4 marzo, con la prospettiva (ad oggi) di soli 10 giorni di lavoro nel mese di marzo.
'Per quanto riguarda il sito di via Emilia Ovest, al momento, non è previsto l’utilizzo di ammortizzatori sociali, ma questo non tranquillizza le persone che operano in quell’unità produttiva.
Venerdì 2 febbraio le organizzazioni confederali Cgil, Cisl, Uil insieme ai rispettivi sindacati metalmeccanici incontreranno le Istituzioni, il sindaco di Modena Muzzarelli e l’assessore regionale Vincenzo Colla alle ore 11.15 presso la sede comunale in piazza Grande.
'Non sono passati nemmeno due anni dagli eventi che hanno coinvolto le stesse Istituzioni del territorio e la Regione per festeggiare l’avvio di una nuova stagione produttiva di Maserati e l’insediamento del cuore della ricerca e sviluppo a Modena. Oggi la vaghezza espressa dall’azienda mette in discussione quanto salutato con favore solo due anni fa. Il 2 febbraio una delegazione di lavoratrici e lavoratori Maserati attenderà in piazza Grande i propri rappresentanti sindacali. Le rassicurazioni rese pubbliche a mezzo stampa da Maserati, infatti, non rassicurano i dipendenti che, ormai, abituati da Stellantis alle continue riduzioni di personale, sono preoccupati per il loro futuro e attendono risposte in tal senso' - chiudono i sindacati.