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La Pressa
Bilancio record per il gruppo Hera che ha approvato ieri i risultati al 31 dicembre 2022. Ricavi a 20.082 milioni di euro (+90,3%), margine operativo lordo a 1.295,0 milioni di euro (+6,2%), proposta di dividendo in crescita a 12,5 centesimi di euro per azione (+4,2%) e utile netto di pertinenza a 322,2 milioni, in crescita (+1,4%) rispetto al dato omogeneo del 2021.
In particolare i ricavi 2022 in rialzo rispetto ai 10.555,3 milioni del 2021, si spiegano per effetto dell’incremento dei prezzi delle commodity energetiche.
'L’esercizio 2022 si è chiuso positivamente, con risultati superiori alle attese e in piena coerenza con i trimestri precedenti. Dopo il 2021, questa è una delle migliori crescite registrate in oltre venti anni dal Gruppo Hera, maggiormente apprezzabile alla luce del contesto esterno in cui è stata realizzata.
Forti del nostro consolidato modello di business e grazie alle politiche improntate all’avversione al rischio, abbiamo riconfermato ancora una volta il nostro impegno per la creazione di valore per l’azienda e per tutti i nostri stakeholder - afferma Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera che quest'anno lascerà l'incarico dopo 20 anni a Cristian Fabbri -. Anche la proposta di aumentare il dividendo a 12,5 centesimi per azione, in linea con quanto annunciato in sede di presentazione del Piano industriale al 2026, va in questa direzione. Se da un lato abbiamo continuato ad investire per fronteggiare la crisi energetica e per mantenere tutti i nostri asset resilienti e performanti, al fine di garantire l’esecuzione dei nostri piani strategici e la qualità di tutti i servizi gestiti, dall’altro abbiamo proseguito anche lo sviluppo aziendale per linee esterne, con operazioni di M&A nei settori energy e ambiente, con l’obiettivo di consolidare la nostra posizione nei mercati di riferimento e migliorare ulteriormente competitività ed efficienza delle soluzioni proposte ai nostri clienti'.
Hera, un bilancio record: ricavi stellari

Ricavi a 20.082 milioni di euro (+90,3%), margine operativo lordo a 1.295,0 milioni di euro (+6,2%), proposta di dividendo in crescita


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In particolare i ricavi 2022 in rialzo rispetto ai 10.555,3 milioni del 2021, si spiegano per effetto dell’incremento dei prezzi delle commodity energetiche.
'L’esercizio 2022 si è chiuso positivamente, con risultati superiori alle attese e in piena coerenza con i trimestri precedenti. Dopo il 2021, questa è una delle migliori crescite registrate in oltre venti anni dal Gruppo Hera, maggiormente apprezzabile alla luce del contesto esterno in cui è stata realizzata.
Forti del nostro consolidato modello di business e grazie alle politiche improntate all’avversione al rischio, abbiamo riconfermato ancora una volta il nostro impegno per la creazione di valore per l’azienda e per tutti i nostri stakeholder - afferma Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo del Gruppo Hera che quest'anno lascerà l'incarico dopo 20 anni a Cristian Fabbri -. Anche la proposta di aumentare il dividendo a 12,5 centesimi per azione, in linea con quanto annunciato in sede di presentazione del Piano industriale al 2026, va in questa direzione. Se da un lato abbiamo continuato ad investire per fronteggiare la crisi energetica e per mantenere tutti i nostri asset resilienti e performanti, al fine di garantire l’esecuzione dei nostri piani strategici e la qualità di tutti i servizi gestiti, dall’altro abbiamo proseguito anche lo sviluppo aziendale per linee esterne, con operazioni di M&A nei settori energy e ambiente, con l’obiettivo di consolidare la nostra posizione nei mercati di riferimento e migliorare ulteriormente competitività ed efficienza delle soluzioni proposte ai nostri clienti'.
Redazione Pressa
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