Carburanti, sciopero congelato ma è 'rabbia' tra i gestori

In parallelo alla trattativa nazionale col governo, a Modena la Faib Confesercenti ha spiegato le ragioni della protesta, che rimangono. 'Il governo ha agitato contro di noi una caccia alle streghe. Ma siamo parte lesa, e lo dimostriamo'


'Apprezzato il chiarimento avuto con Governo che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l'aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato' - affermano i rappresentanti nazionali ribadendo la posizione spiegata questa mattina a Modena nella conferenza stampa indetta dalla maggiore rappresentanza di settore, la Faib Confesercenti.
Da un lato c'è una questione di metodo con un governo che dopo non avere ascoltato le richieste di incontro dei gstori li ha convocati solo dopo la minaccia di uno sciopero.
Poi li ha additati come responsabili degli aumenti e ha annunciato con una nota stampa a loro carico, l'obbligo (non ancora in Gazzetta Ufficiale) di esposizione del prezzo medio.
'Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti e improperi degli automobilisti esasperati. Noi gestori veniamo messi alla gogna come unici responsabili della speculazione dei prezzi del carburante. Avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Una vera e propria 'ondata di fango' contro una categoria di onesti lavoratori' - ha sottolineato Franco Giberti - Presidente Confesercenti Modena.
'I dati del Ministero dell'Ambiente - spiega - confermano che, nella prima settimana dell'anno, gli aumenti dei prezzi alla pompa sono stati in linea con l'incremento dovuto al ripristino delle accise. Pertanto il provvedimento del Governo crea solo nuovi adempimenti per i gestori carburanti, già oberati da una burocrazia senza pari tra le attività di vendita.
Inoltre questo provvedimento rischia anche di essere controproducente: l'obiettivo è una maggiore trasparenza, ma è facile prevedere che il risultato sarà quello di far alzare il prezzo medio dell'erogato alla pompa'.
E proprio sul prezzo alla pompa, Giberti puntualizza: 'Il prezzo è fissato dalle compagnie e non dai singoli gestori che tra l'altro non possono assolutamente modificare tali prezzi, pena la recessione dei contratti. Il loro margine è fissato, in forza dei contratti, non in percentuale ma in misura fissa, in ragione del venduto. Lo stesso meccanismo avviene anche in autostrada dove però la regolamentazione del settore si appesantisce e cambia radicalmente perché su ogni litro erogato deve aggiungersi il peso delle royalties a favore dei concessionari autostradali e un onere di gestione enormemente più costoso dovendo garantire servizi h24 e standard qualitativi più elevati'.
L'impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un Esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l'Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l'Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, dispongono della conoscenza e della disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull'affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla Categoria.
E' un imbroglio mediatico al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione nazionale dei gestori.
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>