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Ciò che in ambienti chiusi, e in appuntamenti pubblici con alta presenza di persone è vietato dalle norme anti-covid, come appunto lo è il non indossare la mascherina, in certi ambienti evidentemente non lo è. E che ambienti. Le scene di schiere di sindaci in fascia tricolare da tutta Italia ricevuti da Papa Francesco, riuniti sabato in vaticano nell'appuntamento organizzato dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), non potevano passare inosservate. Sia, certo, per l'emozione dei diretti interessati nel trovarsi singolarmente, in rappresentanza della propria città, al cospetto diretto del Santo Padre, scambiando con lui addirittura qualche parola, ma anche per l'assenza pressoché totale di mascherine protettive sia sui volti degli invitati sia del Papa. E non solo nei momenti con ospiti e Papa seduti a distanza, ma anche nel momento del saluto individuale.
Con i sindaci prima in fila indiana, per il proprio turno, vicini e senza mascherina e tutti in attesa del saluto personale a Papa Francesco. Le distanze si accorciano, fino ad annullarsi, dall'uno all'altro sindaco e tra ognuno di loro ed il papa. Tutti senza mascherina al suo cospetto.
A pochi centimetri, uno di fronte all'altro. Anche Papa Francesco non la indossa. Non portata male, sotto il naso o sbilenca. Senza. Quasi tutti non ce l'hanno. Come a nessuno è concesso, pena multa. Soprattutto in ambienti chiusi e, pur nella grandezza della sala che ospitava all'evento, comunque affollati. Tra i sindaci c'è anche quello di Modena. Lui, come tanti, si avvicina. Il capo a pochi centimetri dal volto del pontefice, di fronte, quanto basta per farsi sentire. Scatta, oltre a foto ricordo, anche la stretta di mano, a doppia mano.
E così per gli altri. In fila, vicini, senza protezioni. Come se la scena immortalata fosse del febbraio 2018 e non del 2022, in cui l'obbligo vige, in presenza ravvicinata, di altre persone, anche all'aperto. Lo stesso obbligo ad indossare la protezione individuale il cui mancato rispetto ha portato, nella sola provincia di Modena, a contare circa 800 modenesi multati in due mesi. Con il plauso dei sindaci ai controlli. Obbligo che lì evidentemente non vige. Anche solo come esempio. Appare infatti paradossale che i protagonisti della scena sono sindaci che nel loro ruolo istituzionale e di garanti della salute pubblica nei loro rispettivi comuni sono chiamati anche ad essere esempio in questo senso. Esempio di ciò che le istituzioni che rappresentano e impongono a tutti i cittadini chiamati al rispetto delle regole e che quelle regole, come lo stesso sindaco ha più volte ribadito, le rispettano. Non mettiamo in dubbio e non ci permetteremo di sindacare cosa è stato fatto prima, durante e dopo l'incontro per garantire la sicurezza (anche perché stiamo parlando di un altro Stato), certo è che l'immagine di quei privilegiati contatti ravvicinati e prolungati e di strette di mano in fascia tricolore e assenza di mascherine e protezioni, non hanno fatto altro che sottolineare la distanza dal paese reale, dalla gente comune. Forse l'esatto contrario di ciò che i sindaci, in ogni contesto, dovrebbero rappresentare. Per finire, una semplice domanda: perché?
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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