Alle Feste dell'Unità svolazzano bandiere della Pace. Ma poi il Pd esalta Draghi

Come quelle bandiere, alcune forse scolorite ma vissute e sincere, altre appena acquistate a testimonianza di una fede rinnovata, possano conciliarsi con questa posizione dei Dem è difficile da capire

Eppure, mentre negli stessi paesi vanno in scena scene di un'Italia un po' retrò ma autentica, i consiglieri comunali e regionali, così come i parlamentari locali del Pd a Roma, dopo essersi calati tra quelle bandiere e quegli slogan, escono dagli stradelli di campagna e tornano sulle loro luccicanti autostrade per difendere senza indugio alcuno le strategie internazionali del premier Draghi. La linea del presidente del Consiglio è chiara: armi all'Ucraina. Armi e ancora armi. Ma anche militari, 8mila italiani pronti ad essere inviati nell'Est Europa. Perchè la Russia deve perdere. Perchè la Pace si ottiene così. Armando fino ai denti un paese aggredito. E questa linea del banchiere prestato alla politica, il Pd la appoggia in pieno. Senza dubbi e senza tentennamenti. Come un partito di destra qualsiasi.
Ora come quelle bandiere, alcune forse scolorite ma vissute e sincere, altre appena acquistate a testimonianza di una fede rinnovata, possano conciliarsi con questa posizione dei Dem, con gli ideali di sinistra ancora usati nelle campagne elettorali contro lo 'spauracchio fascista', è difficile da capire. Il coraggio della 'Pace', l'utopia della 'Pace', il sogno della 'Pace', come può trovare una sintesi in questa corsa ad armare il popolo Ucraino? Come si può pensare che esludendo ogni possibilità di dialogo con l'aggressore (Draghi ha detto chiaramente che Putin è meglio non partecipi al G20) si ottenga la Pace?
E allora riguardando quelle bandiere arcobaleno dondolare al fianco di quelle del Pd, viene quasi da portarle via. Da salvarle. Da restituirle a chi le ha acquistate affinchè possa metterle sui balconi di casa, davanti al fiore più bello e di fianco ai calzoncini verdi lasciati ad asciugare del figlio. Perchè quello è il posto degli ideali. E perchè nello strumentalizzare gli ideali, non vi è nulla di cui andar fieri.
Giuseppe Leonelli

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