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Indipendentemente da chi sia il gestore gas di quella palazzina Acer in via Ricci, sia esso Hera o qualsiasi altro, indipendentemente da quante bollette arretrate avesse la signora, indipendentemente dal reale stato economico della donna, dalla sua salute fisica o mentale, indipendentemente fosse italiana doc, marziana dop, marocchina igp o cinese senza marchi, indipendentemente da tutto questo, il Comune di Modena dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa in ginocchio.
Questa mattina una donna di 84 anni che vive da sola con una pensione minima di 600 euro si è ustionata braccia e volto perchè era costretta a cucinare con l'alcol etilico da quando le era stata staccata la fornitura di gas.
L'assessore al welfare Giuliana Urbelli e il sindaco Giancarlo Muzzarelli, anche in stampelle, dovrebbero andare all'ospedale e chiedere perdono e accudire la notte questa donna e aiutare i medici a medicarle le braccia e la faccia che hanno preso fuoco perchè il Comune si è dimenticato di lei.
Perchè se ha un senso la parola 'responsabilità', allora chi ha deciso di tagliare il gas a una donna di 84 anni, sola e con una pensione da fame, deve prendersela la responsabilità. E possibilmente vergognarsi. Invece di spendere soldi a vanvera in mostre, artisti di strada e progetti irrealizzati di riqualificazione. Invece di magnificare i Lions, organizzare sfilate lustrini e paiettes o organizzare magnazze per festeggiare cittadinanze onorarie piene di buoni sentimenti.
Non è populismo. E' giustizia. Perchè se il sistema Modena si traduce in questi orrori allora viene davvero da invocare non un risorgimento civico in omaggio a Ciro Menotti, ma una rivoluzione vera.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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