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Quanto accaduto oggi su un bus Seta, con un autista multato dalla polizia poichè circolava con una porta bloccata e legata con lo spago, è molto grave e il fatto che l'azienda ammetta l'errore (a quanto pare il bus non era stato tolto per una svista dai mezzi non disponibili) e si faccia carico del pagare la multa (ci mancherebbe altro) non basta a giustificare il fatto.
In ballo, ancora una volta, vi è la sicurezza dei passeggeri modenesi che utilizzano mezzi pubblici per muoversi in città. E' gravissimo che oggi l'autista - come denunciato dal sindacato Usb e confermato da Seta - abbia ricevuto l'ordine dalla centrale operativa di proseguire nella corsa da Vignola a Modena, malgrado il mezzo avesse una grave anomalia alla chiusura delle porte.
Da chi è partito questo ordine? Perchè la centrale operativa, ammesso non sapesse nulla del problema per un errore materiale, non si è fidata dell'allarme dell'autista? Sono queste le disposizioni date da Seta agli autisti?
Viene da pensare che siano le stesse modalità seguite anche quando gli stessi autisti segnalarono anomalie di diverso tipo che portarono nei mesi scorsi agli incendi di diversi autobus. Il trasporto pubblico locale andrebbe incentivato e premiato e certamente non trae giovamento da episodi come quello di oggi.
Non dimentichiamo che sicurezza e legalità vanno sempre di pari passo. Voglio sottolineare che un fatto simile, se riscontrato su operatori privati sarebbe giustamente giudicato dagli stessi dirigenti Seta imperdonabile e invece è accaduto proprio a un'azienda la cui compagine societaria è composta da diversi Comuni, da Modena e dalla Provincia, e che dovrebbe fare della sicurezza per i passeggeri il proprio faro.
La verità è che le parole ancora una volta non corrispondono ai fatti e Seta espone i suoi lavoratori a rischi enormi. Nella malaugurata ipotesi di un incidente con una porta bloccata cosa sarebbe accaduto? Chi avrebbe provveduto a risarcire gli eventuali danni? Perché la trascuratezza e l'incuria di chi è preposto governare l'azienda dovrebbe sempre ricadere sugli utenti? Se questo è il livello gestionale di Seta si capisce bene perchè l'azienda pubblica rinunci addirittura partecipare a bandi comunali per il trasporto scolastico lasciando l'appalto ad operatori del Sud Italia che spesso (anche a causa della non conoscenza del territorio) non riescono a mantenere un livello di servizio all'altezza delle aspettative.
L'augurio è che il futuro direttore di Seta prenda in considerazione questi problemi e proceda in totale discontinuità con il passato. Dal canto suo il neo-presidente Seta, sicuramente sensibile alle tematiche evidenziate e con un passato da sindacalista, non può, sono certa, non farsi carico di una situazione che pare fuori controllo.
Cinzia Franchini
Redazione Pressa
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