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Che il sindaco di Modena avesse già iniziato la sua campagna elettorale, utilizzando in chiave politica e anti-governativa, non solo le istituzioni che governa ma anche la visibilità che gli è permessa attraverso le sue funzioni da Sindaco, è già stato confermato da un mese a questa parte dai diversi attacchi frontali al Decreto Salvini (ora legge), sferrate da Muzzarelli in ogni occasione utile (compresi i saluti di apertura in eventi e convegni nei quali era solo ospite). Ma non ci si aspettava, almeno a novembre, a sei mesi dalle elezioni che lo vedono candidato del PD, che l'utilizzo di ruoli e funzioni istituzionali per la propaganda politica arrivasse a contagiare anche il Comune stesso.
Perché con il comunicato stampa inviato oggi pomeriggio dal titolo 'Modena dice no al Decreto Salvini', facendo riferimento all'approvazione, da parte della maggioranza di centro-sinistra, di tre ordini del giorno contro il Decreto, approvati con i Si del centro-sinistra ed il No del centro-destra, conferma che questo genere di confusione (più o meno voluta), è arrivata, nuovamente, anche questo livello.
E' come se due giorni fa la Camera dei Deputati, di fronte all'approvazione del Decreto Sicurezza con i voti della maggioranza e il no critico dell'opposizione di centro sinistra, in primis il PD, avesse inviato e pubblicato sul sito della Camera, un comunicato stampa intitolato 'L'Italia dice si a Salvini'. Confondendo e svilendo ruoli istituzionali e politici. Come da un mese a questa parte nuovamente iniziato a fare il Sindaco e come oggi ha fatto il Comune stesso. Cosa sarebbe successo?
Ed è proprio perché il Sindaco Muzzarelli, e più in generale il Comune, non sono nuovi a questo genere di scivoloni, così come non sono nuovi nemmeno ad essere per questo ripresi (il caso del richiamo e dell'ammenda arrivata in Municipio all'Amministrazione, dall'Autorità Garante per le Comunicazioni, che ha obbligato il comune stesso a pubblicare un mea culpa per avere violato la legge che regola la comunicazione istituzionale in campagna elettorale in occasione della cittadinanza onoraria a Vasco Rossi), era difficile aspettarsi che il Comune ricascasse nello stesso errore. Le premesse c'erano già nei giorni scorsi, quando il Comune per attaccare il decreto sicurezza sottotitolò una nota stampa con l'affermazione che i volontari di strada in soccorso ai senza tetto avrebbero forse trovato più irregolari e senza fissa dimora per gli effetti del decreto Salvini. Oggi il Comune è andato oltre. Prendendo lo spunto dell'approvazione di Ordini del Giorno, in consiglio comunale, contro il Decreto Sicurezza per scrivere e pubblicare che Modena è contro il decreto Salvini.
Pur lontani dalla data delle elezioni e dall'avvio ufficiale della campagna elettorale, e quindi in un periodo in cui la legge ha ancora maglie larghe, c'è un discorso ben più ampio, e forse anche più pregnante, relativo al rispetto delle istituzioni e all'opportunità politica. Perché, caro Sindaco, al di là dei suoi malcelati desiderata, e della sua campagna elettorale già attesa nei toni, e alla sua legittima critica politica, Modena non è il PD, Modena non è centro-sinistra, così come non il centro-destra, e nessuno si può permettere di utilizzare in generale la parola Modena intesa come collettività e comunità di persone modenesi, a proprio uso e consumo e soprattutto per scopi politici e di parte. Nessuno, nemmeno lei che dovrebbe essere (e vogliamo che sia fino a prova ed urne contrarie), sindaco di tutti, si può permetterr di ricondurre Modena e tutte le sue espressioni politiche, sociali, culturali, istituzionali, alla sua visione e al suo credo politico. Perché così si alimenta lo scontro, di cui non c'è bisogno.
Quindi, ci faccia la cortesia, faccia modificare quel titolo, perché così come volutamente o incidentalmente è. non solo offende le istituzioni ma anche, ancora una volta, l'intelligenza dei modenesi ed in primis, proprio come sindaco di tutti, la sua.
Gianni Galeotti