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Se c’è un aspetto di queste elezioni che fa veramente pensare è la faccia tosta – politicamente parlando – di Azione Modena. Negli ultimi giorni il partito di Calenda, infatti, sta basando tutta la sua campagna elettorale e mediatica su due punti chiave, che alla fine si riducono a uno: Simone Morelli.
Da un lato abbiamo infatti l’esposizione quasi ostentata dell’ex vicesindaco di Carpi, che potrebbe essere o non essere candidato alle comunali o alle regionali, ma nel mentre è il segretario cittadino di Azione. Pronto all’alleanza con il PD, nonostante tutti i trascorsi negativi con il partitone, che lo ha espulso dal partito. E nonostante le battaglie personali con il sindaco Alberto Bellelli, che lo ha fronteggiato in tribunale fino a pochi mesi fa, in un processo per tentata diffamazione aggravata.
Dall’altro ci sono poi le nomine in Hera/Aimag, giudicate improvvide da Azione, fra Carpi e Mirandola.
I due punti possono essere ridotti a uno perché se Aimag è in questa situazione di debolezza cronica è soprattutto a causa delle nomine fatte in passato da Morelli. Che negli anni del suo massimo splendore, quando governava la città – parole sue mai smentite - ha cacciato fuori da Aimag l’ultimo dei presidenti competenti in materia, Mirco Arletti, e nominato Monica Borghi, figura che con tutto il rispetto non aveva certo un curriculum vitae da presidente di una utility. Sotto la cui presidenza Aimag ha ondivagato fra strategie altalenanti di unificazione a Hera e di espansione esterna – come non dimenticare il periodo della “Grande Aimag”? Per arrivare al nulla di fatto e alla conseguente crisi che ha portato al commissariamento di fatto di Aimag da parte di Hera e Confindustria, con la compiacenza di tutti quei sindaci – Diacci di Novi in testa – che invece avevano raccolto consenso elettorale fra i cittadini millantando differenze con il PD.
O che, come Bellelli, avevano apparentemente ricevuto e recepito il messaggio dei cittadini del referendum del 2017. Che nonostante la bassa affluenza e la presunzione dei maggiorenti del PD ha comunque sortito effetti politici non indifferenti. E bloccato scalate, ai tempi, date per certe.
Ciò nonostante il commissario modenese di Azione Paolo Zanca ogni giorno lancia strali su Aimag, Hera e nomine varie. L’obiettivo è ovvio: cercare di fare pressioni sul PD per posticipare le nomine e partecipare al meglio alle stesse. Sistema che potrà sortire degli effetti sui candidati politicamente più deboli come Riccardo Righi di Carpi – che nonostante tutto ha dovuto sottoscrivere l’accettazione della candidatura del partito controllato localmente da Morelli e che dovrà concedere poltrone a quel partito – e che potrebbe averne su Massimo Mezzetti, più che debole indifferente. Ma che difficilmente fermerà Giancarlo Muzzarelli, che non è di certo fatto della stessa pasta dei suoi successori. Né Hera.
Magath
Magath Ing
Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul direttore della te..
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